giovedì 14 febbraio 2008

Distanza fra i binari

"Mi scuso in anticipo se non sarò diretto come le due persone che mi hanno preceduto, ma anch’io ho qualcosa da raccontare. Oggi sono stato in una stazione ferroviaria e ho scoperto che la distanza che separa i due binari è di 143,5 centimetri, o di 4 piedi e 8.5 pollici. 
Perché una misura tanto assurda? 
Ho chiesto alla mia fidanzata di appurarne la  ragione, ed ecco il risultato:
"Perché all’inizio, allorché costruirono i primi vagoni ferroviari, usarono gli strumenti utilizzati per la costruzione delle carrozze."
Ma perché tra le ruote delle carrozze c’era questa distanza? Perché le vecchie strade erano state costruite per questa misura, e solo così le vetture potevano percorrerle. 
"Chi aveva deciso che le vie dovevano essere realizzate sulla base di questa misura? Qui dobbiamo riandare a un passato molto remoto: lo decisero i romani, i primi grandi costruttori di strade. Per quale ragione? I carri da guerra erano trainati da due cavalli – e mettendo uno accanto all’altro glianimali di razza impiegati a quell’epoca, essi occupavano 143,5 centimetri. "
Perciò la distanza fra i binari che ho visto oggi, utilizzati per il nostro modernissimo treno ad alta velocità, è stata stabilita dai romani. Quando gli emigranti andarono negli Stati Uniti a costruire ferrovie, non si domandarono nemmeno se sarebbe stato meglio modificare la larghezza, ma continuarono a seguire la misura campione. Questo ha finito per
influire persino sulla costruzione dei mezzi spaziali: gli ingegneri americani ritenevano che i serbatoi di combustibile dovessero essere molto più larghi, ma erano fabbricati nello Utah e dovevano essere trasportati per ferrovia fino al centro spaziale in Florida, e le gallerie non consentivano il passaggio di ingombri superiori… 
Conclusione: dovettero rassegnarsi a quella che i romani avevano stabilito che fosse una misura ideale.
"Vi chiederete che cosa c’entri questo con il matrimonio?"
Feci una pausa. Alcuni dei presenti non erano affatto interessati ai binari ferroviari e si misero a conversare. Altri, fra cui Marie e Mikhail, mi ascoltavano con la massima attenzione. 
Be’, c’entra perfettamente. Sia con il matrimonio sia con i due racconti che abbiamo appena sentito.
A un certo momento della storia, è comparso qualcuno e ha
detto: ‘Con il matrimonio, i due esseri devono rimanere «fissi
e immutabili» per il resto della vita. ‘Procederete l’uno
accanto all’altra come due binari, obbedendo a questo preciso
modello.’ Può darsi che uno abbia bisogno di stare un po’ più
lontano o un po’ più vicino, ma questo è contrario alle
regole. 
Le regole dicono: ‘Siate ragionevoli, pensate al futuro, ai figli.’ Voi non potete più cambiare, dovete essere come i binari: mantenere la medesima distanza alla stazione di partenza, a
metà strada, alla stazione di arrivo. Non lasciate che l’amore
cambi: che aumenti all’inizio o che diminuisca dopo qualche tempo è rischiosissimo. Dunque, passato l’entusiasmo dei primi anni, sforzatevi per mantenere sempre la stessa distanza, la stessa solidità, la stessa funzionalità. Costituite il treno della sopravvivenza della specie che si muove in direzione del futuro: i figli saranno felici solo se voi resterete sempre uguali - 143,5 centimetri di distanza l’uno dall’altra. Se siete  contenti per qualcosa che non cambia mai, pensate a loro, ai bambini che avete messo al mondo.
"Pensate ai vicini. Dimostrate a tutti che siete felici,  organizzate i pranzi domenicali, guardate la televisione, aiutate la comunità. Pensate alla società: fate in modo che tutti sappiano che tra di voi non esistono divergenze. Non guardatevi intorno: potrebbe esserci qualcuno che vi sta osservando in modo strano, e questa sarebbe una tentazione -
potrebbe anche significare divorzio, crisi, depressioni. 
Sorridete nelle fotografie. E mettete le fotografie in salotto, affinché tutti le vedano. Tagliate il prato, praticate sport – soprattutto questo, per poter rimanere ‘fissi e immutabili’ nel tempo. Quando lo sport non vi sarà più di aiuto, affidatevi alla chirurgia estetica. Ma non dimenticate mai: queste regole sono state stabilite a un certo punto della storia, e voi dovete rispettarle. Ma chi le ha stabilite? Non ha importanza: non ponetevi mai questo genere di domande, perché le regole saranno comunque valide per sempre, anche se voi non siete
d’accordo.


Mi sedetti. Alcuni applausi entusiastici, una vaga indifferenza – e io lì, senza sapere se mi ero spinto troppo avanti. Marie mi guardava con un misto di ammirazione e sorpresa.


Paulo Coelho

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