Avete mai creduto all’anima gemella??
io personalmente sono sempre cresciuto convinto che la mia anima gemella l’avrei riconosciuta al primo sguardo..
i passi per me erano questi: uno sguardo, un sospiro, una certezza..
queste convinzioni mi hanno portato ad avere un rapporto distaccato con tutte le altre con cui sono stato..
Mi piacevano, ci uscivo, magari un po' ne ero magari innamorato, ma sapevo in fondo in fondo che non era lei..e non mi esponevo più di tanto. E con questa idea dell’anima gemella in un certo senso mi paravo il culo da un certo tipo di sofferenza.
Certo ho avuto storie che non sono state prive di momenti di dolore. Anzi, a volte ci resto ancora male a vedere una mia ex che esce con un altro, ma è comunque un dolore sopportabile. Perché io sapevo che non era lei la mia anima gemella
è quindi per me un’altra imbottitura. Altra morfina per il mio dolore. L’ennesima difesa. L’ennesimo controllo. Avere tante relazione non durature mi permetteva di non mettere mai in gioco la intimità. Non potevo essere vulnerabile. Mi permetteva di non dare quella parte di me che mi faceva poi avere paura. Perché mi sembrava di perderla e di diventare vulnerabile. Meglio quindi stare in superficie. Spesso vivevo quelle relazioni come se fossi in ospedale. Alternandomi prima da paziente e poi da medico. Vivevo (o vivo ancora?) l’amore come una cura. Io curavo loro da tutti i problemi che li affliggevano e loro curavano me da quella sensazione.
E Credo che un’idea così forte e radicata dell’anima gemella sia riconducibile alla perdita di me stesso. O meglio una parte di me stesso. Poiché quella carenza mi procura una strana sensazione.
Anche avendo tutto mi manca sempre qualcosa. Un vuoto. Un buco insanabile. Che mi da quella sensazione che il cerchio non si chiuda.
E per anni al posto di quel vuoto ho messo una persona, una donna, ripetevo a me stesso che lei mi
completava. Perché lei mi migliorava. Quel vuoto però mi ha sempre creato chiaramente solo una dipendenza. Poiché in quella ragazza riponevo la mia felicità. Quella dipendenza mi metteva paura. Paura di perderla. Perdere questa felicità guadagnata.
E al uel senso di incompiutezza era come il buco nello stomaco che ti viene quando hai fame..
la tua soluzione è che mangi ciò che trovi..anche se non è il tuo piatto preferito..
ma del resto, obbiettivo non è gustare o deliziare il cuore..ma riempire lo stomaco..chiudere il buco…
Adesso ho capito che non devo chiudere il buco con una che mi stia accanto..ma anzi..
ho capito che prima di trovare la mia anima gemella devo prima ritrovare me stesso.. e al culmine del periodo di nuova felicità dirgli:
"In questo periodo la mia vita èpiena, ho tante cose intorno a me che mi piacciono, che mi affascinano.Sto molto bene da solo, e la mia vita senza di te è meravigliosa.lo so che detto così è brutto, chesuona male..ma nn fraintendere, intendo dire che ti chiedo di stare conme non perchè senza di te io sia infelice: sarei egoista, bisognoso einteressato alla mia sola felicità, e così tu saresti la mia salvezza.Io ti chiedo di stare con me perchè la mia vita in questo momento èveramente meravigliosa, e con te lo sarebbe ancora di più.che valore avresti se tu fossi l’alternativa al nulla, al vuoto, alla tristezza??Più una persona sta bene da sola più acquista valore la persona con cui decide di stare."
Quindi mi prendo un po' di coscienza e spero che questo sfogo sia come il precedente un inizio a tutto. Devo iniziare a credere in me stesso, iniziare ad "amarmi" per chiudere quel buco.
E spero che se non ci riuscissi da solo i miei amici mi aiuteranno nei momenti di difficoltà. U
Una donna che mi ha aiutato a capirlo c’è stata..ma non credo tornerà mai a godersi questo..ma in fondo tutto questo è merito suo.
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