E' davvero tanto tempo che non scrivo. Non che mi sa dimenticato di scrivere ma di questi tempi non ho trovato molta ispirazione quando avevo tempo e tempo quando avevo ispirazione.
Scrivo questo primo post in questo blog. Pian piano spero di aggiungere tutti gli altri semmai mi trovassi bene..
Mi rimetto a riscrivere perché mi si è illuminata la lampadina nel vedere il concerto di Roger Waters che riproponeva The Wall. Durante la prima parte del concerto dove si racconta la storia di come Pink, il protagonista della storia, costruisce pezzo a pezzo il suo muro mentale che non gli permette di affrontare correttamente la vita mi ha come fatto scattare l' ”Eureka” che mi ha fatto capire i comportamenti delle persone in certi contesti.
Ad esempio, in praticamente tutta la mia adolescenza (dalle medie fino a all'inizio della 5° superiore) mi ero creato questo muro su cui si schiantavano tutte le persone che mi si avvicinavano. Difficilmente ho legato con qualcuno. E mai in maniera molto profonda. Si è costruito intorno a me per tutta una serie di motivi una zona di solitudine, una zona di sicurezza tutta mia. Ho impedito in maniera involontaria a molte persone di avvicinarsi a me, facendo anche molte volte del male a persone che alla fine mi volevano bene. Quando attraverso tutta una serie di cause il muro è definitivamente crollato, il mio equilibrio spezzato, si è aperto un mondo, che prima, come in fondo ad un pozzo attorniato dal mio muro, non vedevo.
E chi il muro ancora lo ha? Cosa riesce a vedere? Come si comporta?
Credo che non sia assurdo dire che chi vede dal dietro un muro vede solo quello che vuole (può) vedere.
Anzi. Piuttosto che uscire la testa e rischiare il cambiamento preferiscono evitare qualunque cosa che possa intaccare il loro equilibrio, la loro stabilità, le loro certezze. Anzi se possono iniziano a creartene uno loro intorno a te in modo da tale da non destabilizzare nulla.
È capitato, ad esempio, con molte ragazze che ho frequentato che io dovessi stare o in secondo piano o in primissimo.
O non dovevo minimamente intaccare il suo equilibrio:
“Io e tu ci vediamo il venerdì e la domenica, il sabato sono con i miei amici e non ti permettere di raggiungermi.”
O dovevo essere la struttura portante del suo:
“resta qui con me, ho bisogno di te, se non stai con me tornerò da lui”.
Altre non permettevano nemmeno l'avvicinamento:
“Non voglio una relazione seria”.
Per non parlare della tipica frase:
“Per ora non voglio stare con nessuno, ho avuto troppe delusioni”.
Da “Ingegnere” (anche se ancora ingegnere non sono) so perfettamente che un muro è sì stabile, ma non è adatto a situazioni dove vi sono cambiamenti.
Pensate alla diga del Vajont. È da 50 anni lì. Imponente. Solida. 271 metri di calcestruzzo e acciaio che hanno resistito ad una frana che ha portato la forza di una bomba atomica nella cittadina ai suoi piedi. Ed ora è lì, più inutile che mai a ricordarmi che quando ci sono cambiamenti i muri sono del tutto inutili, o comunque diventeranno obsoleti presto.
Ad esempio, ho provato da un po' di tempo a sperimentare la regola dei 6 mesi.
Ho notato su un paio di “coppie” (non solo di fidanzati, ma anche di semplici amici) se a causa dei muri che fra loro si sono superati non riesco a superare un periodo di 6 mesi da un cambiamento automaticamente questi si creeranno un altro equilibrio dove l'altra persona nella coppia non è più prevista nella stessa posizione, importanza, prestigio come nella situazione precedente.
Quando sono entrato all'università nell' ottobre 2007 molti dei miei amici erano fidanzati, ma categoricamente nel periodo di Aprile-Maggio 2008 tutti questi si lasciarono. Ma anche coppie con anni e anni di relazioni alle spalle.
Ed è successo così anche per quelle coppie dove la ragazza ancora andava a scuola. La loro relazione è durata fino a che lei è rimasta nelle mura scolastiche. Sei mesi dopo si erano lasciati.
Io stesso ho smesso di frequentare determinate amicizie, ma non perché non volessi più frequentarli, ma perché io ero cambiato e il mio equilibrio non andava bene per loro.
Quindi in realtà i nostri stessi equilibri sono stabili fino a che li confiniamo nei nostri muri.
Quando invece, anche involontariamente usciamo e vediamo all'esterno con altri occhi anche per pochi secondi si ci apre un mondo nuovo.
Ad esempio, per molto tempo i nostri antenati europei furono convinti che esistessero solo i “normali” cigni bianchi. E questa convinzione sopravvisse fino a quando nel mondo che loro conoscevano c'erano solo i cigni bianchi. Ma poi fu scoperta l'Australia e fu scoperto così anche il cigno nero così la loro percezione del mondo e dei cigni dovette cambiare.
Come io mi sono fissato per mesi su una ragazza dicendo poi “Ma io, come cazzo ho fatto a starci? Eravamo così diversi? Come ha fatto a piacermi?”
Semplicemente le mie conoscenze, i miei orizzonti, i miei stati di equilibrio erano arrivati ad un livello tale da volere un certo tipo di persona, un certo tipo di comportamenti, che adesso magari non vorrei avere a che fare. Un po' come la musica, a volte mi chiedo come non ho potuto non apprezzare i Pink Floyd per anni ed essermi bloccato per anni solo con pochi gruppi. Poi dico, è normale, non ero in grado di poterli sentire (come non ero in grado di poter stare con un'altra persona per esempio) perché non avevo abbattuto i miei muri, non avevo capito le mie esigenze.
La persona che quindi ci andrebbe bene per come è fatta in un periodo, può essere assolutamente inadeguata in un altro. L’importante perciò è capire in che periodo siamo, che tipo di esigenze abbiamo, che conoscenze abbiamo. L'importante è iniziare a conoscersi. A studiarsi. Costantemente.
Dopotutto è un po' come avviene nelle reazioni chimiche, si sa che queste complessivamente non variano nel tempo quando sono in equilibrio. Ma ciò avviene quando una reazione chimica procede con la stessa velocità sia dalla parte dei reagenti sia dalla parte dei prodotti. La reazione, cioè, non sia ferma. Essa continua ad avvenire ma non porta a nessun aumento o diminuzione di concentrazione dei prodotti e dei reagenti, essendo uguali i valori delle due velocità della reazione.
Se due persone conosceranno il mondo insieme, da punti di vista differenti ma mantenendo sempre la stessa velocità saranno in un equilibrio dinamico e la loro relazione/reazione non generà entropia.
(Continuo a dirlo, se uno vuole conoscere l'Amore deve cercare di comprendere le regole dell'Universo.)
Da soli, o a coppie
Quelli che davvero ti amano
Camminano sù e giù aldilà del muro
Alcuni mano nella mano
Alcuni riuniti in gruppi
I cuori teneri e gli artisti
Resistono
E quando ti hanno dato tutto di se stessi
Qualcuno barcolla e cadrà
Dopo tutto non è facile
Sbattere il tuo cuore contro un muro di pazzi
George Roger Waters - Outside the Wall