venerdì 23 dicembre 2011

Il tuo cuore lo porto con me


Il tuo cuore lo porto con me
Lo porto nel mio
Non me ne divido mai.
Dove vado iovieni anche tumia amata;
qualsiasi cosa sia fatta da mela fai anche tumia cara.
Non temo il fato perchè il mio fato sei tumia dolce.
Non voglio il mondoperchè il mioil più belloil più vero sei tu.
Questo è il nostro segreto profondo radice di tutte le radici
germoglio di tutti i germogli e cielo dei cieli
di un albero chiamato vita,
che cresce più alto di quanto l’anima sperae la mente nasconde.
Questa è la meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo porto con melo porto nel mio.
Edward Cummings

mercoledì 7 settembre 2011

SE...



Se saprai conservare la testa, quando intorno a tetutti perderanno la loro e te ne faranno una colpa;se crederai in te stesso quando tutti dubiteranno,ma saprai capire il loro dubbio;se saprai aspettare senza stancarti nell’attesa,ed essere calunniato senza calunniare;o essere odiato senza dare tu sfogo all’odio,e non apparir troppo bello, né dire cose troppo sagge;se saprai sognare senza fare del sogno il tuo padrone;se saprai pensare senza fare del pensiero il tuo fine;se saprai incontrare il trionfo ed il disastroe trattare questi due impostori nello stesso modo;se saprai sopportare di sentire le tue parole giustefalsate da furfanti per ingannare gli sciocchi;o vedere le cose per cui hai dato la vita spezzate,e curvarti e ricostruirle con logori utensili;se saprai fare un mucchio di tutte le tue vincitee rischiarle in un giro di testa e croce;e perdere e ricominciare da caposenza fiatare sulle tue perdite;se saprai forzare il tuo cuore, i nervi e i tendiniper assecondare il tuo volere, anche quando essi sono consumati;e così resistere, quando non c’è più niente in te,tranne che la volontà che dice loro: “tenete duro!”;se saprai parlare alle folle e mantenerti virtuoso,passeggiare con i re e non perdere la semplicità;se né i nemici, né gli amici potranno offenderti,se tutti conteranno, ma nessuno troppo;se saprai riempire il minuto inesorabile,dando valore ad ognuno di quei sessanta secondi;tuo sarà il mondo e tutto ciò che esso contiene,e, ciò che più conta, tu sarai un Uomo, figlio mio.


Rudyard Kipling

sabato 27 agosto 2011

 Quest’ora sembra attendere un evento,
voi mi chiedete la causa delle mie lacrime.
Non posso dirvelo: e’ il segreto non ancora rivelato
."
RABINDRANATH TAGORE


"Vorrei dirti le parole più vere, ma non oso,
per paura che tu rida. Ecco perché mento,
dicendo il contrario di quello che penso.
Rendo assurdo il mio dolore per paura
che tu faccia lo stesso
."
RABINDRANATH TAGORE

"Nel tuo sonno, al limite dei sogni,
aspetto guardando in silenzio il tuo viso,
come la stella del mattino che appare per prima
alla tua finestra.
Con i miei occhi berro’ il primo sorriso
che, come un germoglio, sboccera’
sulle tue labbra semiaperte.
Il mio desiderio e’ solo questo
."
RABINDRANATH TAGORE

"Senza parlare sei arrivata come una
vera regina, di nascosto
hai posato i piedi dentro l’anima."
RABINDRANATH TAGORE

"Se non puoi amarmi, amore mio, perdona il mio dolore.
Non guardarmi sdegnato, da lontano.
Tornero’ nel mio cantuccio e siedero’ al buio.
Con entrambe le mani copriro’
la mia nuda vergogna
."
RABINDRANATH TAGORE

Vorrei sedermi vicino a te in silenzio,
ma non ne ho il coraggio: temo che
il mio cuore mi salga alle labbra.
Ecco perche’ parlo stupidamente e nascondo
il mio cuore dietro le parole.
Tratto crudelmente il mio dolore per paura
che tu faccia lo stesso.
RABINDRANATH TAGORE

"Lei è vicina al mio cuore
come un piccolo fiore alla terra.
Lei e’ dolce come il sonno che viene
per il corpo stanco
."
RABINDRANATH TAGORE

"Come in un sogno,
l’amore viene con passi silenziosi
."
RABINDRANATH TAGORE

"Ho sognato che lei, seduta vicino al mio letto,
mi sollevava dolcemente con le mani i capelli,
facendomi sentire la gentilezza delle sue dita.
Guardavo il suo viso, lottando con le lacrime
che mi offuscavano lo sguardo,
finche’ il languore delle sue dolci parole
mi fermo’ il sogno, come una luce iridescente
."
RABINDRANATH TAGORE

"Tengo le sue mani e le stringo al mio petto.
Tento di riempire le mie braccia della sua bellezza,
di rubare con i baci il suo dolce sorriso, di bere
i suoi neri sguardi con i miei occhi
."
RABINDRANATH TAGORE

"Non partire, mio amore, senza avvertirmi.
Ho vegliato tutta la notte e ora i miei occhi
sono pesanti di sonno.
Ho paura di perderti mentre dormo.
Non partire, amore mio, senza avvertirmi
."
RABINDRANATH TAGORE


"
Desideravi il mio amore e ora non mi vuoi piu’.
Ormai la mia vita e’ legata alla tua come una catena
i cui anelli ti tengono ancora più stretto
quando lotti per liberarti
."
RABINDRANATH TAGORE

"Nuvole e nuvole s’addensano
poi si fa buio…
Amore mio, perche’ mi lasci solo
ad aspettare fuori della porta
?"
RABINDRANATH TAGORE

"Quando nella stanza sara’ portata la lampada accesa
io andro’ via. Tu forse allora ascolterai la notte,
e, anche se io tacero’, sentirai la mia canzone
."
RABINDRANATH TAGORE

"Se non hai bisogno del mio amore
lascia che ti abbandoni qui.
Non mendichero’ piu’ uno solo dei tuoi sguardi,
se i miei t’importunano
."
RABINDRANATH TAGORE

giovedì 5 maggio 2011

La donna è come un'onda - John Gray



Una donna è come un'onda.
Quando si sente amata, la sua stima di sé cresce e cala con un movimento ondulatorio. È frequente che, raggiunto il culmine, il suo umore cambi di colpo e l'onda si infranga.
È però un fenomeno solo temporaneo. Una volta raggiunto il fondo, eccola risalire di nuovo, e sentirsi perfettamente in pace con se stessa. L'onda riprende slancio.
Quando l'onda è alta, una donna sente di avere abbondanza di amore da dare, ma durante la discesa prova un senso di vuoto interiore e il conseguente bisogno di riempirlo mediante l'amore. Sono questi i momenti in cui sente la necessità di un'operazione di pulizia emotiva.
Se nel momento di massima altezza dell'onda ha soffocato sentimenti negativi o ha rinnegato se stessa nell'intento di essere più amorevole, è inevitabile che durante la parabola discendente la percezione di questi sentimenti negativi e dei bisogni non soddisfatti diventi dolorosa-mente chiara. 
Sono questi i momenti in cui ha più bisogno di parlare dei propri problemi e di essere ascoltata e compresa.

Alcune donne dicono che questi momenti di “caduta” equivalgono al precipitare in un pozzo buio.
 Quando una donna scende nel “pozzo” è consapevole di stare affondando nel proprio inconscio e nell'incertezza emotiva. Può quindi sperimentare un'infinità di emozioni inspiegabili e sentimenti indefiniti. 
Può sentirsi inerme, sola o priva di sostegno. Ma poco dopo avere raggiunto il fondo, se davvero è convinta di essere amata e sostenuta, comincerà automaticamente a sentirsi meglio. Con la stessa subitaneità con cui è precipitata, si risolleverà e ricomincerà a irradiare amore.
In una donna, la capacità di dare e ricevere amore all'interno di un rapporto riflette generalmente il suo modo di percepirsi. 


Quando non è soddisfatta di se stessa, è anche incapace di mostrare accettazione e apprezzamento nei confronti del partner. Nei momenti bui, tende a sentirsi sopraffatta o più reattiva sul piano emotivo. Quando la sua onda si infrange, è più vulnerabile e ha bisogno di più amore. È quindi fondamentale che il suo compagno abbia coscienza di tale necessità, perché in caso contrario potrebbe rivolgerle richieste irragionevoli.

Quando è amata, una donna riluce di amore e gratificazione. Ingenuamente, le persone si aspettano che tale lucentezza duri per sempre. Ma pretendere che la natura amorevole della donna sia costante è come pretendere che il tempo non cambi mai e il sole splenda in continuazione. All'interno di un rapporto uomini e donne hanno i loro ritmi e i loro cicli. Gli uomini si ritraggono e poi tornano ad avvicinarsi, mentre nelle donne fluttua la capacità di amare se stesse e gli altri.
Molti uomini, commettono l'errore di cercare di impedire alla compagna di “toccare il fondo”. Pensano di doverla aiutare a risalire, senza capire che toccare il fondo è proprio ciò di cui le donne hanno bisogno per poter tornare a galla.

Quando la sua onda cominciava a infrangersi, la donna inizia a sentirsi sopraffatta. Invece di ascoltarla con attenzione, calore e simpatia, gli uomini spesso si sforzano di sollevarle il morale facendole capire che non aveva motivo di essere tanto turbata.

L'ultima cosa di cui una donna ha bisogno quando è “in caduta libera” è che qualcuno le spieghi perché non ha ragione di provare certe sensazioni. Ha invece la necessità di una presenza amorevole, di qualcuno che la ascolti e reagisca con empatia. Anche se un uomo non è in grado di capire appieno perché una donna si sente sopraffatta, può ugualmente offrirle il suo amore, la sua attenzione e il suo sostegno.

La tendenza a comportarsi come un'onda aumenta quando una donna vive un rapporto privilegiato. E essenziale che lei si senta sicura durante l'evolversi del proprio ciclo naturale. In caso contrario, farà di tutto per fingere che va tutto bene e soffocare i sentimenti negativi.

A una donna che non ha la sicurezza di poter scendere nel pozzo senza conseguenze negative, resta un'unica alternativa: evitare l'intimità e il sesso o reprimere e ottundere i propri sentimenti esagerando nel bere, nel mangiare, nel lavorare o nella sorveglianza. Neppure questo, tuttavia, le impedirà di precipitare periodicamente nel pozzo, con il rischio di emergerne in preda a un grave turbamento emotivo.

Probabilmente conoscete anche voi delle coppie che non litigano mai e che, tra la sorpresa generale, a un certo punto decidono di divorziare. In molti di questi casi, la donna ha represso i suoi sentimenti negativi per evitare litigi, finendo così per atrofizzare la propria capacità di amare.
Reprimendo i sentimenti negativi si soffocano anche quelli positivi e l'amore muore. Evitare litigi e discussioni è certamente opportuno, ma soffocare i propri senti-menti è sempre dannoso.

Quando l'onda di una donna si infrange, è arrivato il momento di una pulizia emotiva. Senza questa catarsi una donna perde lentamente la sua capacità di amare. La sua natura fluttuante viene ostacolata dalla repressione dei sentimenti e gradualmente lei diventa insensibile e arida.

Tra le donne che reprimono le emozioni negative e resistono alle normali fluttuazioni del loro stato d'animo, sono frequenti i casi di sindrome premestruale. Esiste una forte relazione tra la sindrome premestruale e l'incapacità di affrontare positivamente i sentimenti negativi. In alcune donne che avevano imparato a gestire i propri sentimenti, i sintomi della sindrome premestruale sono completamente scomparsi. 

Anche una donna forte, sicura e di successo sentirà di tanto in tanto l'impulso a scendere nel pozzo. Gli uomini commettono spesso l'errore di pensare che se la loro compagna ha successo nel lavoro sarà necessariamente immune dal bisogno di queste periodiche pulizie emotive. È vero esattamente il contrario.

Una donna che lavora è esposta a numerose forme di inquinamento emotivo e di stress. Cresce così il suo bisogno di un'operazione di pulizia emotiva. Analogamente, in un uomo, il bisogno di distacco può aumentare nei momenti di maggior tensione lavorativa.

Uno studio ha rivelato che di norma in una donna la stima di sé aumenta e diminuisce nell'arco di un periodo di tempo compreso tra i ventuno e i trentacinque giorni. Nessuna ricerca ha stabilito con quanta frequenza gli uomini si tendono come elastici, ma stando alla mia esperienza i tem-pi sono molto simili. Il ciclo di autostima di una donna non coincide necessariamente con quello mestruale, ma la sua durata media si aggira intorno ai ventotto giorni.

Quando una donna indossa la sua uniforme da lavoro è generalmente in grado di dimenticare le sue altalene emotive, ma tornando a casa ha bisogno che il compagno le fornisca l'appoggio tenero e amorevole di cui ogni donna sente la necessità.

E importante capire che la tendenza a scendere nel pozzo non influenza necessariamente la competenza professionale di una donna, ma incide in modo significativo sulla qualità delle sue comunicazioni con le persone che ama e che vuole vicine.

Una donna che non si senta di tanto in tanto incoraggiata a sentirsi infelice non sarà mai autenticamente felice. Per provare la vera felicità è necessario sprofondare nel pozzo e liberare, sanare e purificare le proprie emozioni. Si tratta di un processo naturale e perfettamente normale.

Per sperimentare sentimenti positivi quali l'amore, la felicità, la fiducia e la gratitudine, dobbiamo periodica-mente provare anche rabbia, tristezza, paura e dolore. Quando una donna scende nel pozzo, giunge per lei il momento di curare queste emozioni negative.
Anche gli uomini hanno la necessità di elaborare i loro sentimenti negativi in modo da poterne sperimentare di positivi. Quando un uomo si rifugia nella sua caverna, giunge per lui il momento di sondare ed elaborare in solitudine i sentimenti negativi.

Quando l'onda è in salita, una donna si sente soddisfatta di quello che ha. Ma durante la parabola discendente diventa consapevole di tutto ciò che le manca. Quando sta bene è in grado di vedere le cose buone della sua vita e di reagire. Ma quando la sua onda si infrange, tende a concentrarsi soprattutto sulle carenze.
Proprio come un bicchiere può essere considerato mezzo pieno o mezzo vuoto, una donna in fase ascendente percepisce la pienezza della sua vita, mentre durante la fase discendente ne scorge il vuoto.

Se ignorano che le donne sono come onde, gli uomini non sono in grado di capire e aiutare le proprie mogli. Precipitano nello sconcerto quando la situazione esterna migliora ma peggiora la qualità del rapporto. D'altro canto, un uomo consapevole di questa caratteristica femminile ha in mano la chiave per dare alla sua compagna l'amore che merita nei momenti in cui più ne avrà necessità.

lunedì 2 maggio 2011

Gli uomini sono come elastici - John Gray


Gli uomini sono come elastici. Quando li si tende, riescono ad allungarsi solo fino a un certo punto prima di scattare all'indietro. L'elastico offre una metafora perfetta per capire il ciclo dell'intimità maschile, un ciclo che comprende manovre di avvicinamento, di allontanamento e ancora di avvicinamento.


La maggioranza delle donne si stupisce nel accorgersi che anche quando è innamorato un uomo sente periodicamente il bisogno di allontanarsi prima di riavvicinarsi. Un bisogno, questo, che gli uomini avvertono d'istinto. Non si tratta di una decisione o di una scelta. Succede. Non è colpa di lui né di lei. È un fatto naturale.

Le donne tendono a equivocare questo atteggiamento perché di norma sono diverse le ragioni che le inducono ad allontanarsi. Una donna si ritrae quando teme che il compagno non capisca i suoi sentimenti, quando è stata ferita e ha paura di soffrire di nuovo, o quando lui ha fatto qualcosa di sbagliato e l'ha delusa.

Naturalmente anche un uomo può allontanarsi per motivi identici, ma gli succederà di farlo anche quando la compagna non ha commesso alcun errore. Pur amandola e fidandosi di lei, a un certo punto comincia a tirarsi indietro. Come un elastico teso, si allontanerà per poi tornare di sua spontanea volontà.

Un uomo si allontana per soddisfare il proprio bisogno di indipendenza o di autonomia. Non appena avrà raggiunto il livello massimo di tensione, ossia di allontanamento, proverà l'improvviso desiderio di tornare indietro. Raggiunta la completa separazione, avvertirà di nuovo il bisogno di amore e intimità. Automaticamente, si sentirà più motivato a offrire il suo amore e a ricevere quello di lei. Quando un uomo torna ad avvicinarsi alla compagna, riprende la relazione dal punto esatto in cui l'ha lasciata.
Non sente il bisogno di un periodo di transizione.

Quando è correttamente compreso, il ciclo interiore ma schile arricchisce un rapporto, mentre una mancata com prensione genera problemi assolutamente superflui. 
Se Lui si allontana e Lei gli impedisce di raggiungere la massima distanza (Azione che gli avrebbe consentito di tornare al suo fianco) andandolo ad assillare e non permettendogli di avvertire di nuovo il bisogno della propria partner, inconsapevolmente sta interrompendo un ciclo importante per l'intimità del suo compagno. 
Sforzandosi di mantenere l'intimità, l'aveva ostacolata.
Se un uomo non ha l'opportunità di allontanarsi, non riuscirà mai a sentire appieno il desiderio di riavvicinarsi alla compagna. È essenziale che le donne capiscano che, insistendo per una continua intimità o “correndo dietro”
ai loro compagni quando questi si allontanano, non faranno che indurli a cercare continuamente la fuga negando loro la possibilità di provare di nuovo un appassionato desiderio di amore.

Per dimostrare questo punto utilizzo un grosso elastico. Immaginate di averne in mano uno.
Cominciatea tenderlo tirandolo verso destra. Questo particolare elastico può allungarsi fino a raggiungere i trenta centimetri, dopodiché non può fare altro che tornare in dietro. E lo fa con una potenza ed un' energia considerevoli.

In modo analogo, quando un uomo ha raggiunto la massima distanza possibile, torna dalla compagna con un grosso carico di amore ed energia. Non appena è teso fino al limite estremo, comincia a subire una trasformazione che riguarda tutto il suo atteggiamento. L'uomo, che sembrava non interessarsi minimamente alla compagna, improvvisamente non può vivere senza di lei. Sta avvertendo di nuovo il bisogno di intimità. La sua potenza è tornata per ché il desiderio di amore e di essere amato sono stati ravvivati.

Si tratta di un fenomeno sconcertante per una donna; in caso di allontanamento, a lei è necessario un certo periodo di adattamento per riconquistare la perduta intimità. Se non riesce a capire questa importante differenza, sarà incline a non fidarsi dell'improvviso desiderio di intimità manifestato dal compagno e a respingerlo.

Anche gli uomini, tuttavia, hanno bisogno di comprendere la natura di questa differenza. 

Se manca la comprensione di questo ciclo, non c'è da stupirsi se le donne e gli uomini cominciano a dubitare del l'amore dell'altro. Incapace di capire che era Lei a impedire a Lui di ritrovare la passione, Lei arrivò inevitabilmente alla conclusione che Lui aveva smesso di amarla. Privato della sua possibilità di allontanarsi, non ritrova va in sé il desiderio di stare vicino alla compagna. Da questo a convincersi di non amarla più, il passo era breve.

Poi, dopo avere imparato a lasciare al suo compagno il suo spazio, Lei se lo trovò di nuovo vicino. Si esercitò allora a non corrergli dietro quando lo vedeva ritirarsi e a essere fiduciosa. Lui tornava sempre.

A mano a mano che la sua sicurezza cresceva, Lei cadde sempre meno spesso in preda al panico. Quando Lui si allontanava, non lo assillava e neppure si tormentava cercando di capire che cosa non funzionasse. Aveva accettato quell'aspetto del compagno e più imparava ad accettarlo, più le assenze di lui erano brevi. Quando cominciò a capire, Lui divenne più sicuro del proprio amore e fu in grado di impegnarsi. Entrambi avevano capito e accettato il fatto che gli uomini sono come elastici; l'acquisizione di questo segreto garantì il successo alla loro relazione.


Quando non capiscono che gli uomini sono come elastici, le donne rischiano facilmente di fraintendere le reazioni maschili. È tipico lo sconcerto che si crea quando lei dice: “Parliamo” e immediatamente lui si chiude in se stesso.
Proprio nel momento in cui lei vuole aprirsi e sentirlo più vicino, lui aspira ad allontanarsi. Una delle lamentele che si sentono forse più spesso è: “Ogni volta che voglio parlare, lui si allontana. Ho la sensazione che non gli importi nulla di me.”  La donna in questione finisce con il concludere, del tutto erroneamente, che il compagno non vuole mai parlare con lei.

L'analogia dell'elastico spiega come anche un uomo mol to innamorato possa staccarsi di colpo dalla sua compa gna. Questo non significa che non voglia parlare. Ha solo bisogno di un po' di solitudine; di un po' di tempo da passare con se stesso senza sentirsi responsabile di altri. Al suo ritorno, sarà di nuovo disponibile al dialogo.

In una certa misura, un uomo perde se stesso nel sintonizzarsi con la compagna. Nel percepire i bisogni, i problemi, i desideri e le emozioni di lei, corre il rischio di perdere contatto con se stesso. I periodi di allontanamento gli permettono di ristabilire i suoi limiti personali e di soddisfare il bisogno di autonomia.



( tratto da Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere di John Gray )

N.d.a. ho modificato alcune parti per eliminare i residui delle testimonianze cercando di mantenere comunque immutato il testo il più possibile.
EPS

domenica 17 aprile 2011

I tuoi occhi



I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi 
che tu venga all’ospedale o in prigione
nei tuoi occhi porti sempre il sole.


 I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
questa fine di maggio, dalle parti d’Antalya,
sono cosi, le spighe, di primo mattino;


 i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
quante volte hanno pianto davanti a me
son rimasti tutti nudi, i tuoi occhi,
nudi e immensi come gli occhi di un bimbo
ma non un giorno han perso il loro sole;


i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi 
che s’illanguidiscano un poco, i tuoi occhi 
gioiosi, immensamente intelligenti, perfetti
allora saprò far echeggiare il mondo 
del mio amore.  


I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
Così sono d’autunno i castagneti di Bursa 
le foglie dopo la pioggia 
e in ogni stagione e ad ogni ora, Istanbul.
  
I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
verrà giorno, mia rosa, verrà giorno 
che gli uomini si guarderanno l’un l’altro 
fraternamente
con i tuoi occhi, amor mio,
si guarderanno con i tuoi occhi. 


Nazim Hikmet




...per la Wendy tornata dall'Isola che non c'è

venerdì 8 aprile 2011

24 - Ricerca di equilibrio Pt. 2



E' davvero tanto tempo che non scrivo. Non che mi sa dimenticato di scrivere ma di questi tempi non ho trovato molta ispirazione quando avevo tempo e tempo quando avevo ispirazione.

Scrivo questo primo post in questo blog. Pian piano spero di aggiungere tutti gli altri semmai mi trovassi bene..

Mi rimetto a riscrivere perché mi si è illuminata la lampadina nel vedere il concerto di Roger Waters che riproponeva The Wall. Durante la prima parte del concerto dove si racconta la storia di come Pink, il protagonista della storia, costruisce pezzo a pezzo il suo muro mentale che non gli permette di affrontare correttamente la vita mi ha come fatto scattare l' ”Eureka” che mi ha fatto capire i comportamenti delle persone in certi contesti.

Ad esempio, in praticamente tutta la mia adolescenza (dalle medie fino a all'inizio della 5° superiore) mi ero creato questo muro su cui si schiantavano tutte le persone che mi si avvicinavano. Difficilmente ho legato con qualcuno. E mai in maniera molto profonda. Si è costruito intorno a me per tutta una serie di motivi una zona di solitudine, una zona di sicurezza tutta mia. Ho impedito in maniera involontaria a molte persone di avvicinarsi a me, facendo anche molte volte del male a persone che alla fine mi volevano bene. Quando attraverso tutta una serie di cause il muro è definitivamente crollato, il mio equilibrio spezzato, si è aperto un mondo, che prima, come in fondo ad un pozzo attorniato dal mio muro, non vedevo.

E chi il muro ancora lo ha? Cosa riesce a vedere? Come si comporta?

Credo che non sia assurdo dire che chi vede dal dietro un muro vede solo quello che vuole (può) vedere.

Anzi. Piuttosto che uscire la testa e rischiare il cambiamento preferiscono evitare qualunque cosa che possa intaccare il loro equilibrio, la loro stabilità, le loro certezze. Anzi se possono iniziano a creartene uno loro intorno a te in modo da tale da non destabilizzare nulla.

È capitato, ad esempio, con molte ragazze che ho frequentato che io dovessi stare o in secondo piano o in primissimo.
O non dovevo minimamente intaccare il suo equilibrio:
Io e tu ci vediamo il venerdì e la domenica, il sabato sono con i miei amici e non ti permettere di raggiungermi.”

O dovevo essere la struttura portante del suo:
“resta qui con me, ho bisogno di te, se non stai con me tornerò da lui”.

Altre non permettevano nemmeno l'avvicinamento:
“Non voglio una relazione seria”.

Per non parlare della tipica frase:
“Per ora non voglio stare con nessuno, ho avuto troppe delusioni”.

Da “Ingegnere” (anche se ancora ingegnere non sono) so perfettamente che un muro è sì stabile, ma non è adatto a situazioni dove vi sono cambiamenti.
Pensate alla diga del Vajont. È da 50 anni lì. Imponente. Solida. 271 metri di calcestruzzo e acciaio che hanno resistito ad una frana che ha portato la forza di una bomba atomica nella cittadina ai suoi piedi. Ed ora è lì, più inutile che mai a ricordarmi che quando ci sono cambiamenti i muri sono del tutto inutili, o comunque diventeranno obsoleti presto.

Ad esempio, ho provato da un po' di tempo a sperimentare la regola dei 6 mesi.
Ho notato su un paio di “coppie” (non solo di fidanzati, ma anche di semplici amici) se a causa dei muri che fra loro si sono superati non riesco a superare un periodo di 6 mesi da un cambiamento automaticamente questi si creeranno un altro equilibrio dove l'altra persona nella coppia non è più prevista nella stessa posizione, importanza, prestigio come nella situazione precedente.

Quando sono entrato all'università nell' ottobre 2007 molti dei miei amici erano fidanzati, ma categoricamente nel periodo di Aprile-Maggio 2008 tutti questi si lasciarono. Ma anche coppie con anni e anni di relazioni alle spalle.
Ed è successo così anche per quelle coppie dove la ragazza ancora andava a scuola. La loro relazione è durata fino a che lei è rimasta nelle mura scolastiche. Sei mesi dopo si erano lasciati.
Io stesso ho smesso di frequentare determinate amicizie, ma non perché non volessi più frequentarli, ma perché io ero cambiato e il mio equilibrio non andava bene per loro.

Quindi in realtà i nostri stessi equilibri sono stabili fino a che li confiniamo nei nostri muri.

Quando invece, anche involontariamente usciamo e vediamo all'esterno con altri occhi anche per pochi secondi si ci apre un mondo nuovo.

Ad esempio, per molto tempo i nostri antenati europei furono convinti che esistessero solo i “normali” cigni bianchi. E questa convinzione sopravvisse fino a quando nel mondo che loro conoscevano c'erano solo i cigni bianchi. Ma poi fu scoperta l'Australia e fu scoperto così anche il cigno nero così la loro percezione del mondo e dei cigni dovette cambiare.

Come io mi sono fissato per mesi su una ragazza dicendo poi “Ma io, come cazzo ho fatto a starci? Eravamo così diversi? Come ha fatto a piacermi?”
Semplicemente le mie conoscenze, i miei orizzonti, i miei stati di equilibrio erano arrivati ad un livello tale da volere un certo tipo di persona, un certo tipo di comportamenti, che adesso magari non vorrei avere a che fare. Un po' come la musica, a volte mi chiedo come non ho potuto non apprezzare i Pink Floyd per anni ed essermi bloccato per anni solo con pochi gruppi. Poi dico, è normale, non ero in grado di poterli sentire (come non ero in grado di poter stare con un'altra persona per esempio) perché non avevo abbattuto i miei muri, non avevo capito le mie esigenze.
La persona che quindi ci andrebbe bene per come è fatta in un periodo, può essere assolutamente inadeguata in un altro. L’importante perciò è capire in che periodo siamo, che tipo di esigenze abbiamo, che conoscenze abbiamo. L'importante è iniziare a conoscersi. A studiarsi. Costantemente.

Dopotutto è un po' come avviene nelle reazioni chimiche, si sa che queste complessivamente non variano nel tempo quando sono in equilibrio. Ma ciò avviene quando una reazione chimica procede con la stessa velocità sia dalla parte dei reagenti sia dalla parte dei prodotti. La reazione, cioè, non sia ferma. Essa continua ad avvenire ma non porta a nessun aumento o diminuzione di concentrazione dei prodotti e dei reagenti, essendo uguali i valori delle due velocità della reazione.
Se due persone conosceranno il mondo insieme, da punti di vista differenti ma mantenendo sempre la stessa velocità saranno in un equilibrio dinamico e la loro relazione/reazione non generà entropia.
(Continuo a dirlo, se uno vuole conoscere l'Amore deve cercare di comprendere le regole dell'Universo.)
Da soli, o a coppie
Quelli che davvero ti amano
Camminano sù e giù aldilà del muro
Alcuni mano nella mano
Alcuni riuniti in gruppi
I cuori teneri e gli artisti
Resistono
E quando ti hanno dato tutto di se stessi
Qualcuno barcolla e cadrà
Dopo tutto non è facile
Sbattere il tuo cuore contro un muro di pazzi
George Roger Waters - Outside the Wall 

lunedì 14 febbraio 2011

Amare una persona è ....

Amare una persona è…
Averla senza possederla.
Dare il meglio di sé
senza pensare di ricevere.
Voler stare spesso con lei,
ma senza essere mossi dal bisogno
di alleviare la propria solitudine.
Temere di perderla,
ma senza essere gelosi.
Aver bisogno di lei,
ma senza dipendere.
Aiutarla,
ma senza aspettarsi gratitudine.
Essere legati a lei,pur essendo liberi.
Essere un tutt’uno con lei,pur essendo se stessi.

Ma per riuscire in tutto ciò,
la cosa più importante da fare è…

accettarla così com’è,
senza pretendere che sia come si vorrebbe.
(Omar Falworth)