mercoledì 23 dicembre 2009

18 - Drop



Oggi scriverò uno di quegli interventi alla mia vecchia maniera..senza parlare di chimica, fisica o matematica. E’ ispirazione pura questa.


Parto da una cosa banale. Una mia carissima amica ha scritto nel messaggio personale di msn:
"L’esperienza non porta cambiamenti."
E io ho pensato subito: “grazie al cazzo!”. Il ragionamento però mi ha portato molto più lontano.
E ora provo ad illustrarvelo.
L’esperienza cos’è? Ve ne ho già parlato in un altro post.
"L’esperienza è il nome che diamo ai nostri errori." - O. Wilde
Quindi cosa ci porta a cambiare? Quando ho detto “grazie al cazzo” senza saperlo mi ero già dato la
risposta. E’ la mancanza di esperienza che porta al cambiamento. Poiché è il modo con cui reagiamo alle situazione a noi sconosciute che ci cambia la vita. Se le situazioni si sanno affrontare non si guadagna esperienza. Si guadagna esperienza affrontando il buio. Un po’ come le mappe nei videogiochi quando uno esplora zone sconosciute. Se già ci sei passato la mappa non è che cambia.


Inutile dirvi che ci sono decine di eventi che possono portare al cambiamento.
“Per un amore che è finito male, per un figlio che non vuole più tornare” come canta Finardi.
Le conseguenze le conosciamo tutti.
Sono imprevedibili, e legate molto al sentiero su cui le nostre vite camminano. Riprendendo ciò dicevo pochi giorni fa sulla teoria del caos, nessuno può avere le stesse esperienze, ma possiamo avere tutti esperienze simili.




Inutile dirvi che queste differenze di esperienze mi intrigano molto. Amo avere per ogni problema almeno 2
soluzioni. E le differenti visioni dovute alle differenti esperienze
mi aiutano a raggiungere questo obiettivo.


Discutendo qua e la sul messenger delle varie esperienze ne ho trovate alcune molto simili alla mie. Una esperienza “comune” in particolare mi ha stupido parecchio.
Prima o poi (spero che per molti di quelli che stanno leggendo sia molto poi se non mai) veniamo lasciati, abbandonati, se non ridotti pezze per i piedi dai nostri
partner. 


Ho visto gente stare male. Fare gesti insensati, umilianti e autolesionistici, per cercare di ritornare dalla persona amata. 


Non posso non pensare a me quando mi imbucai ad una festa per rivedere Chiara, lo feci pure con Guenda una volta, xD… o quando accompagnai Alessandra a bagheria per parlare con Leandro.
So che alcune ragazze (devo dire che spesso sono le migliori persone che conosco) credono di poter cambiare il loro ragazzo con il loro amore, e ci tornano periodicamente a letto anche quando la storia è palesemente finita.


E allora mi sono chiesto. Perché prima l’ho fatto e ora no? L’esperienza acquisita dal dolore mi ha cambiato così tanto? E sopratutto, è il dolore l’unica fonte di cambiamento?
Perché nella mia vita il dolore mi ha cambiato, e profondamente. Che sia stata la separazione dei miei genitori, la malattia di mia madre, il cuore spezzato più volte dagli amori della mia vita? Non lo so. Ma so sicuramente che il dolore ha portato cambiamento. E l’esperienza mi ha  rafforzato. Se non sono stato capace di difendermi dal male è perché non ho imparato correttamente la lezione.
E imparare la lezione non è una cosa facile ve lo assicuro. Perché potremmo sbatterci infinite volte prima di capire che dobbiamo completamente cambiare rotta per aggirare l’ostacolo. Un po’ come arrivare in India passando all’America perché il capo di Buona speranza ci sta decisamente facendo del male. Molte persone si chiudono in loro stesse quando
stanno male. Io invece credo che bisogna fare l’esatto  opposto:  aprirsi alla vita.


Sono dell’opinione che i nostri genitori ci posso avere insegnato l’educazione, ma non ci hanno mai insegnato a vivere. O se accade accade a pochissimi. I genitori non trasferiscono tutta la loro esperienza ai figli. Ed è giusto così.
Ma dovrebbero in qualche modo insegnare alla vita. E quando dico alla vita, intendo alla gioia di vivere, al perdonarsi, al vedersi sempre e comunque belli per una persona. Ad apprezzare l’arte della vita, della gioia e di amare.


É qualcosa che solo un persona nella mia vita mi ha insegnato. E non sono stati i miei genitori. Ve lo assicuro. L’amore è stato talmente forte da insegnarmi la vita. Non tutta. Ma quantomeno ora sono in grado di capire cosa è l’amore. 
Apprezzo l’arte. I quadri, la musica, le poesie. Ora riesco a
capirle. Sono riuscito ad apprezzare anche me. Un obiettivo molto lontano prima. L’amore forte è arrivato e mi ha salvato. Sono stato salvato dall’Amore che mi ha portato ad apprezzare la bellezza della vita. Prima mi ritenevo uno qualunque. Grazie a lei ho iniziato a ritenermi qualcuno di speciale, perché lei aveva scelto me. Qualcuno mi aveva scelto e mi aveva amato. Io sono sempre una goccia nel mare. Ma
sono sempre UNA goccia. E sono stato scelto in un mare.
Come si fa a non sentirsi speciali in queste occasioni??
Sono una goccia. Sono una goccia scelta e alzata. Fino a che sono stato in aria a volare è stato stupendo.
Quando sono stato lasciato sono caduto in mare. La caduta però ha generato un’onda che ha modificato tutto il modo intorno. Il sentirsi speciali per qualcuno che non è un tuo parente è qualcosa per cui non puoi avere esperienza.
Ti cambia e basta.


É il mondo con cui ci cambia il problema. Credo che nel mio caso sia stato un evento positivo. Anzi la sua perdita mi ha portato a scrivere questi post. La sua perdita è stata importante. Il dolore e l’amore che mi ho provato mi hanno
cambiato. Mi hanno portato a mettermi a nudo. Io ora non ho problemi a mostrarmi. Non ho più paura. Non ho più paura di
sbagliare. So che se sbaglio imparo una lezione, qualunque essa sia. Chi mi conosce sa che sono fottutamente sfacciato e diretto. Io ora non paura di mostrarmi per come sono.
Bello o brutto che sia, antipatico o simpatico. Ricco o povero. Sono me stesso. Non ho paura. Non ho paura a scrivere i miei pensieri e miei problemi davanti alla rete. Io! Io che ero un freddo calcolatore asociale!
Questa facilità che ho di mettermi a nudo, mi da una tranquillità, una forza, che non avrei mai pensato di avere. Io che ero uno che piangeva per tutto fino ai 13 anni. Non

mi interessa se ora non c’è più. So che posso essere amato da
qualcuno. Ed è una esperienza che voglio passare a voi.


Ehilà, voi! Chiunque siate! Qualcuno lì fuori può e vuole amarvi! Vuole scegliervi ed essere scelto! Capito? Smettetela di soffrire! Aprite ogni porta che tenete chiusa da anni perché il dolore ha segnato le vostre vite. Il fatto che il dolore abbia chiuso certe porte dovrebbe incoraggiarvi a sfondarle!
Avete superato il dolore! NIENTE può farvi più del male!!


Fate esperienza, apritevi al cambiamento. Andate ad affrontare cose che non avete mai visto o sentito. Provate cose nuove impensate. Leggete, i libri sono esperienza trascritta. A volte sono pensieri confusi che noi abbiamo in testa semplicemente riscritti e ordinati con un senso logico in una storia fittizia. Ma spesso ci schiariscono le idee.


Non abbiate paura di nulla. Niente può fermarvi.
Ah si. La morte. Tanto prima o poi morirete comunque. 
Ma non so quanto si possa dire di aver vissuto se si è sempre stati all’ombra delle proprie paure. Guardate me. Ho sofferto, ma sono cambiato. Ho pianto e fatto pazzie, ma non vedo l’ora che l’amore mi cambi di nuovo.

sabato 12 dicembre 2009

17 - Chaos



Un sistema dinamico si dice caotico se presenta le seguenti
caratteristiche:


  • Sensibilità alle condizioni iniziali: ovvero a variazioni infinitesime delle "Condizioni al contorno" (o, genericamente, degli ingressi) corrispondono variazioni finite in uscita.
    Esempio banale: il fumo di più fiammiferi accesi in condizioni macroscopicamente molto
    simili (pressione, temperatura, correnti d’aria) segue traiettorie di volta in volta molto differenti.
  • Imprevedibilità: cioè non si può prevedere in anticipo l’andamento del sistema su tempi
    lunghi rapportati al tempo caratteristico del sistema a partire da
    assegnate condizioni al contorno.

  • L’ evoluzione del sistema: è descritta, nello spazio delle fasi, da innumerevoli orbite (‘traiettorie di
    stato’) diverse tra loro con evidente componente stocastica, le quali restano tutte confinate entro un certo spazio: il sistema cioè non evolve verso l’infinito per nessuna variabile; si parla in questo caso di ‘ attrattori ‘ o anche di ‘ caos-deterministico ‘.


Le caratteristiche sopra esposte sono in generale tutte necessarie per definire il sistema ‘caotico’.


(Wikipedia su Teoria Del Caos)


Leggendo e studiacchiando al teoria del caos ho iniziato a pensare al solito le implicazioni che posso avvenire nelle relazioni quotidiane fra le persone. Secondo me tutte le relazioni fanno sono soggette alla  teoria del Caos. Amorose, amichevoli o parentali sono tutte dipendenti dal caos.


(qua ricomincio a fare il saccente e probabilmente scriverò in modo astruso, me ne scuso ma ritengo che questo sia l’unico modo per esternare correttamente questa teoria senza perdermi in giri di parole.. Se volete saltate questa parte U__U) 

Due persone qualunque che si incontrano la prima volta diventano amiche perché hanno interessi in comune, caratteri affini, gusti simili. Queste sono appunto le condizioni iniziali per poter iniziare un amicizia. Il “come andrà a finire” è dettato dall’imprevedibilità intrinseca nella teoria. In amore il fatto che le nostre relazioni siano sensibili alle condizioni iniziali significa che la nostra felicità è in qualche modo legata all’inizio delle nostra storia amorosa. Se non siete felici e sicuri all’inizio, se già avete problemi all’inizio della relazione( di qualunque tipo, dai genitori, dai mezzi, dalla differenza di disponibilità economica, gusti, affinità, relazioni precedenti, etc. etc.) questi problemi si ritroveranno improrogabilmente durante la primissima fase della relazione e durare
ipoteticamente fino all’infinito.
(Cosa che ovviamente non accade perché la nostra natura umana porta a cambiare continuamente la situazione che viviamo. La nostra crescita modifica le situazione in maniera puntuale, istante per istante, o meglio per vedere magari delle differenze sensibili possiamo parlare di mensilità o di stagioni. )

Molte ragazze con cui sono stato, anche recentemente, mi hanno messo di fronte così tanti problemi all’inizio che è stato difficile decidere di andare avanti dopo le mie 2 settimane famose di prova.


Sono dell’idea che nell’amore bisogna ottenere sempre, o più realisticamente il più spesso possibile la felicità. Se già non la ottengo all’inizio, difficilmente l’otterrò alla fine. Se non con enormi sforzi e sacrifici. Sforzi che posso evitare nella mia testa trovandomene un’altra con meno problemi.


Ora comprendo di aver, probabilmente, avuto ragione ad evitare casini che avrebbero potuto aggravare maggiormente i miei problemi, ma al contempo ho gettato all’aria potenziali relazioni importanti.


Silvia, More Mio… O Enza.. Se non avessi fatto e ripetuto questi colossali errori di valutazioni probabilmente starei ancora vivendo la storia più importante della mia vita. Non ho considerato che i problemi legati alla distanza erano superabili, anche se tuttora sono presenti a distanza di svariati anni per le problematiche famose ai più che leggono questo blog. Forse per questo mi sono innamorato di Titti. Con lei era tutto palesemente semplice. Vederci, sentirci.


Andando ad analizzare le condizioni iniziali mi davano una macchina e tanto tempo libero devo ammetterlo, e da parte sua c’era una libertà e un modo di pensare che rendeva tutto molto facile con lei. Situazioni non proprio raggiungibili con le altre ragazze che ho avuto.


Stessa discussione la potrei fare per Guenda nel periodo di frequentazione dell’anno scorso. Avevo la macchina, situazione di tranquillità in casa, lo studio andava bene e mi permetteva di uscire con comodità senza sentirmi in colpa per lo studio.


Analizzando la situazione possiamo capire perché certe relazioni sono state migliori di altre. Potrei citare altre persone, ma i fedelissimi del blog conoscono le tematiche riguardanti queste relazioni.


Potreste analizzare anche voi le relazioni passate e capire perché la vostra relazione è iniziata.


Ultimamente ho scoperto che tutti ci chiediamo perché le relazioni finiscono, ma non ci chiediamo mai perché è iniziata. Siete tutti così felici di fidanzarvi, di trovare l’amore della vostra vita, o la scopata assicurata che spegnete i cervelli e non capite il vero motivo per cui state con quella persona.
Chiedersi perché è iniziata è il giusto modo di capire se la relazione deve andare avanti o meno.
Se vi trovate nella condizioni di felicità notevolmente diversa dalla prima fase della relazione dovrebbe farvi
chiedere se state con la persona giusta. È un qualcosa che si impara solo col tempo.
Ci vuole tempo per non perdere tempo. É qualcosa di assurdo e paradossale ma è così.


Un’altra cosa che ci dice la teoria del caos è che è imprevedibile. E che la stessa condizione non si verificherà una seconda volta. guardate questo video:




Il video è un esperimento semplice. Per non dire banale ma vi dimostra che non otterrete mai la stessa cosa 2 volte. Nonostante le situazioni siano uguali. Se a questo aggiungete tutta la manfrina fatta sulla qualità dell’energia il mese scorso, arrivate alla conclusione che sono arrivato io. Non tornate mai con i vostri EX è una perdita di tempo e di energie.