mercoledì 23 dicembre 2009

18 - Drop



Oggi scriverò uno di quegli interventi alla mia vecchia maniera..senza parlare di chimica, fisica o matematica. E’ ispirazione pura questa.


Parto da una cosa banale. Una mia carissima amica ha scritto nel messaggio personale di msn:
"L’esperienza non porta cambiamenti."
E io ho pensato subito: “grazie al cazzo!”. Il ragionamento però mi ha portato molto più lontano.
E ora provo ad illustrarvelo.
L’esperienza cos’è? Ve ne ho già parlato in un altro post.
"L’esperienza è il nome che diamo ai nostri errori." - O. Wilde
Quindi cosa ci porta a cambiare? Quando ho detto “grazie al cazzo” senza saperlo mi ero già dato la
risposta. E’ la mancanza di esperienza che porta al cambiamento. Poiché è il modo con cui reagiamo alle situazione a noi sconosciute che ci cambia la vita. Se le situazioni si sanno affrontare non si guadagna esperienza. Si guadagna esperienza affrontando il buio. Un po’ come le mappe nei videogiochi quando uno esplora zone sconosciute. Se già ci sei passato la mappa non è che cambia.


Inutile dirvi che ci sono decine di eventi che possono portare al cambiamento.
“Per un amore che è finito male, per un figlio che non vuole più tornare” come canta Finardi.
Le conseguenze le conosciamo tutti.
Sono imprevedibili, e legate molto al sentiero su cui le nostre vite camminano. Riprendendo ciò dicevo pochi giorni fa sulla teoria del caos, nessuno può avere le stesse esperienze, ma possiamo avere tutti esperienze simili.




Inutile dirvi che queste differenze di esperienze mi intrigano molto. Amo avere per ogni problema almeno 2
soluzioni. E le differenti visioni dovute alle differenti esperienze
mi aiutano a raggiungere questo obiettivo.


Discutendo qua e la sul messenger delle varie esperienze ne ho trovate alcune molto simili alla mie. Una esperienza “comune” in particolare mi ha stupido parecchio.
Prima o poi (spero che per molti di quelli che stanno leggendo sia molto poi se non mai) veniamo lasciati, abbandonati, se non ridotti pezze per i piedi dai nostri
partner. 


Ho visto gente stare male. Fare gesti insensati, umilianti e autolesionistici, per cercare di ritornare dalla persona amata. 


Non posso non pensare a me quando mi imbucai ad una festa per rivedere Chiara, lo feci pure con Guenda una volta, xD… o quando accompagnai Alessandra a bagheria per parlare con Leandro.
So che alcune ragazze (devo dire che spesso sono le migliori persone che conosco) credono di poter cambiare il loro ragazzo con il loro amore, e ci tornano periodicamente a letto anche quando la storia è palesemente finita.


E allora mi sono chiesto. Perché prima l’ho fatto e ora no? L’esperienza acquisita dal dolore mi ha cambiato così tanto? E sopratutto, è il dolore l’unica fonte di cambiamento?
Perché nella mia vita il dolore mi ha cambiato, e profondamente. Che sia stata la separazione dei miei genitori, la malattia di mia madre, il cuore spezzato più volte dagli amori della mia vita? Non lo so. Ma so sicuramente che il dolore ha portato cambiamento. E l’esperienza mi ha  rafforzato. Se non sono stato capace di difendermi dal male è perché non ho imparato correttamente la lezione.
E imparare la lezione non è una cosa facile ve lo assicuro. Perché potremmo sbatterci infinite volte prima di capire che dobbiamo completamente cambiare rotta per aggirare l’ostacolo. Un po’ come arrivare in India passando all’America perché il capo di Buona speranza ci sta decisamente facendo del male. Molte persone si chiudono in loro stesse quando
stanno male. Io invece credo che bisogna fare l’esatto  opposto:  aprirsi alla vita.


Sono dell’opinione che i nostri genitori ci posso avere insegnato l’educazione, ma non ci hanno mai insegnato a vivere. O se accade accade a pochissimi. I genitori non trasferiscono tutta la loro esperienza ai figli. Ed è giusto così.
Ma dovrebbero in qualche modo insegnare alla vita. E quando dico alla vita, intendo alla gioia di vivere, al perdonarsi, al vedersi sempre e comunque belli per una persona. Ad apprezzare l’arte della vita, della gioia e di amare.


É qualcosa che solo un persona nella mia vita mi ha insegnato. E non sono stati i miei genitori. Ve lo assicuro. L’amore è stato talmente forte da insegnarmi la vita. Non tutta. Ma quantomeno ora sono in grado di capire cosa è l’amore. 
Apprezzo l’arte. I quadri, la musica, le poesie. Ora riesco a
capirle. Sono riuscito ad apprezzare anche me. Un obiettivo molto lontano prima. L’amore forte è arrivato e mi ha salvato. Sono stato salvato dall’Amore che mi ha portato ad apprezzare la bellezza della vita. Prima mi ritenevo uno qualunque. Grazie a lei ho iniziato a ritenermi qualcuno di speciale, perché lei aveva scelto me. Qualcuno mi aveva scelto e mi aveva amato. Io sono sempre una goccia nel mare. Ma
sono sempre UNA goccia. E sono stato scelto in un mare.
Come si fa a non sentirsi speciali in queste occasioni??
Sono una goccia. Sono una goccia scelta e alzata. Fino a che sono stato in aria a volare è stato stupendo.
Quando sono stato lasciato sono caduto in mare. La caduta però ha generato un’onda che ha modificato tutto il modo intorno. Il sentirsi speciali per qualcuno che non è un tuo parente è qualcosa per cui non puoi avere esperienza.
Ti cambia e basta.


É il mondo con cui ci cambia il problema. Credo che nel mio caso sia stato un evento positivo. Anzi la sua perdita mi ha portato a scrivere questi post. La sua perdita è stata importante. Il dolore e l’amore che mi ho provato mi hanno
cambiato. Mi hanno portato a mettermi a nudo. Io ora non ho problemi a mostrarmi. Non ho più paura. Non ho più paura di
sbagliare. So che se sbaglio imparo una lezione, qualunque essa sia. Chi mi conosce sa che sono fottutamente sfacciato e diretto. Io ora non paura di mostrarmi per come sono.
Bello o brutto che sia, antipatico o simpatico. Ricco o povero. Sono me stesso. Non ho paura. Non ho paura a scrivere i miei pensieri e miei problemi davanti alla rete. Io! Io che ero un freddo calcolatore asociale!
Questa facilità che ho di mettermi a nudo, mi da una tranquillità, una forza, che non avrei mai pensato di avere. Io che ero uno che piangeva per tutto fino ai 13 anni. Non

mi interessa se ora non c’è più. So che posso essere amato da
qualcuno. Ed è una esperienza che voglio passare a voi.


Ehilà, voi! Chiunque siate! Qualcuno lì fuori può e vuole amarvi! Vuole scegliervi ed essere scelto! Capito? Smettetela di soffrire! Aprite ogni porta che tenete chiusa da anni perché il dolore ha segnato le vostre vite. Il fatto che il dolore abbia chiuso certe porte dovrebbe incoraggiarvi a sfondarle!
Avete superato il dolore! NIENTE può farvi più del male!!


Fate esperienza, apritevi al cambiamento. Andate ad affrontare cose che non avete mai visto o sentito. Provate cose nuove impensate. Leggete, i libri sono esperienza trascritta. A volte sono pensieri confusi che noi abbiamo in testa semplicemente riscritti e ordinati con un senso logico in una storia fittizia. Ma spesso ci schiariscono le idee.


Non abbiate paura di nulla. Niente può fermarvi.
Ah si. La morte. Tanto prima o poi morirete comunque. 
Ma non so quanto si possa dire di aver vissuto se si è sempre stati all’ombra delle proprie paure. Guardate me. Ho sofferto, ma sono cambiato. Ho pianto e fatto pazzie, ma non vedo l’ora che l’amore mi cambi di nuovo.

sabato 12 dicembre 2009

17 - Chaos



Un sistema dinamico si dice caotico se presenta le seguenti
caratteristiche:


  • Sensibilità alle condizioni iniziali: ovvero a variazioni infinitesime delle "Condizioni al contorno" (o, genericamente, degli ingressi) corrispondono variazioni finite in uscita.
    Esempio banale: il fumo di più fiammiferi accesi in condizioni macroscopicamente molto
    simili (pressione, temperatura, correnti d’aria) segue traiettorie di volta in volta molto differenti.
  • Imprevedibilità: cioè non si può prevedere in anticipo l’andamento del sistema su tempi
    lunghi rapportati al tempo caratteristico del sistema a partire da
    assegnate condizioni al contorno.

  • L’ evoluzione del sistema: è descritta, nello spazio delle fasi, da innumerevoli orbite (‘traiettorie di
    stato’) diverse tra loro con evidente componente stocastica, le quali restano tutte confinate entro un certo spazio: il sistema cioè non evolve verso l’infinito per nessuna variabile; si parla in questo caso di ‘ attrattori ‘ o anche di ‘ caos-deterministico ‘.


Le caratteristiche sopra esposte sono in generale tutte necessarie per definire il sistema ‘caotico’.


(Wikipedia su Teoria Del Caos)


Leggendo e studiacchiando al teoria del caos ho iniziato a pensare al solito le implicazioni che posso avvenire nelle relazioni quotidiane fra le persone. Secondo me tutte le relazioni fanno sono soggette alla  teoria del Caos. Amorose, amichevoli o parentali sono tutte dipendenti dal caos.


(qua ricomincio a fare il saccente e probabilmente scriverò in modo astruso, me ne scuso ma ritengo che questo sia l’unico modo per esternare correttamente questa teoria senza perdermi in giri di parole.. Se volete saltate questa parte U__U) 

Due persone qualunque che si incontrano la prima volta diventano amiche perché hanno interessi in comune, caratteri affini, gusti simili. Queste sono appunto le condizioni iniziali per poter iniziare un amicizia. Il “come andrà a finire” è dettato dall’imprevedibilità intrinseca nella teoria. In amore il fatto che le nostre relazioni siano sensibili alle condizioni iniziali significa che la nostra felicità è in qualche modo legata all’inizio delle nostra storia amorosa. Se non siete felici e sicuri all’inizio, se già avete problemi all’inizio della relazione( di qualunque tipo, dai genitori, dai mezzi, dalla differenza di disponibilità economica, gusti, affinità, relazioni precedenti, etc. etc.) questi problemi si ritroveranno improrogabilmente durante la primissima fase della relazione e durare
ipoteticamente fino all’infinito.
(Cosa che ovviamente non accade perché la nostra natura umana porta a cambiare continuamente la situazione che viviamo. La nostra crescita modifica le situazione in maniera puntuale, istante per istante, o meglio per vedere magari delle differenze sensibili possiamo parlare di mensilità o di stagioni. )

Molte ragazze con cui sono stato, anche recentemente, mi hanno messo di fronte così tanti problemi all’inizio che è stato difficile decidere di andare avanti dopo le mie 2 settimane famose di prova.


Sono dell’idea che nell’amore bisogna ottenere sempre, o più realisticamente il più spesso possibile la felicità. Se già non la ottengo all’inizio, difficilmente l’otterrò alla fine. Se non con enormi sforzi e sacrifici. Sforzi che posso evitare nella mia testa trovandomene un’altra con meno problemi.


Ora comprendo di aver, probabilmente, avuto ragione ad evitare casini che avrebbero potuto aggravare maggiormente i miei problemi, ma al contempo ho gettato all’aria potenziali relazioni importanti.


Silvia, More Mio… O Enza.. Se non avessi fatto e ripetuto questi colossali errori di valutazioni probabilmente starei ancora vivendo la storia più importante della mia vita. Non ho considerato che i problemi legati alla distanza erano superabili, anche se tuttora sono presenti a distanza di svariati anni per le problematiche famose ai più che leggono questo blog. Forse per questo mi sono innamorato di Titti. Con lei era tutto palesemente semplice. Vederci, sentirci.


Andando ad analizzare le condizioni iniziali mi davano una macchina e tanto tempo libero devo ammetterlo, e da parte sua c’era una libertà e un modo di pensare che rendeva tutto molto facile con lei. Situazioni non proprio raggiungibili con le altre ragazze che ho avuto.


Stessa discussione la potrei fare per Guenda nel periodo di frequentazione dell’anno scorso. Avevo la macchina, situazione di tranquillità in casa, lo studio andava bene e mi permetteva di uscire con comodità senza sentirmi in colpa per lo studio.


Analizzando la situazione possiamo capire perché certe relazioni sono state migliori di altre. Potrei citare altre persone, ma i fedelissimi del blog conoscono le tematiche riguardanti queste relazioni.


Potreste analizzare anche voi le relazioni passate e capire perché la vostra relazione è iniziata.


Ultimamente ho scoperto che tutti ci chiediamo perché le relazioni finiscono, ma non ci chiediamo mai perché è iniziata. Siete tutti così felici di fidanzarvi, di trovare l’amore della vostra vita, o la scopata assicurata che spegnete i cervelli e non capite il vero motivo per cui state con quella persona.
Chiedersi perché è iniziata è il giusto modo di capire se la relazione deve andare avanti o meno.
Se vi trovate nella condizioni di felicità notevolmente diversa dalla prima fase della relazione dovrebbe farvi
chiedere se state con la persona giusta. È un qualcosa che si impara solo col tempo.
Ci vuole tempo per non perdere tempo. É qualcosa di assurdo e paradossale ma è così.


Un’altra cosa che ci dice la teoria del caos è che è imprevedibile. E che la stessa condizione non si verificherà una seconda volta. guardate questo video:




Il video è un esperimento semplice. Per non dire banale ma vi dimostra che non otterrete mai la stessa cosa 2 volte. Nonostante le situazioni siano uguali. Se a questo aggiungete tutta la manfrina fatta sulla qualità dell’energia il mese scorso, arrivate alla conclusione che sono arrivato io. Non tornate mai con i vostri EX è una perdita di tempo e di energie.



mercoledì 11 novembre 2009

16 - Thermodynamics way













Nell’ultimo intervento ho parlato alla fine di energia. Quasi incosapevolmente, dando uno di quei tocchi finali degni di un intervento serio. Però poi ho visto che questa similitudine è un po’ più veritiera di quando pensassi.


Casualmente sto studiando per ora Fisica Tecnica, la scienza che si occupa della Termodinamica e delle sue applicazioni. Una delle prime cose che studiamo è l’energia, cos’è e quali leggi la governano.

Una rappresentazione che ho dato quasi banalmente scrivendo il blog l’ho vista sotto una luce nuova. Studiando e accumunando l’amore all’energia.
Vi avevo descritto del calore dei porcospini e del lavoro che dobbiamo compiere per mantenere le nostre vite “separate” da quelle dei nostri partner.
Calore e Lavoro sono due forme di Energia legate fra loro da un principio:

1° principio della termodinamica:

L’energia non può essere ne creata ne distrutta. La somma delle QUANTITÀ di calore “Q”  ceduta ad un sistema e del lavoro “L” compiuto deve essere uguale alla variazione dell’energia interna “U” del sistema.

∆U=Q-L 


Cioè, “la variazione di energia interna U di un qualsiasi sistema termodinamico (un uomo,
un reattore chimico, un pianeta) corrisponde alla somma delle quantità di calore Q e
lavoro L forniti al sistema”.
per i sistemi isolati, cioè non viene nessuno a rompere i coglioni durante sta re(l)azione: Q-L=0

Tradotto: l’energia non cambia col tempo. Non cambia nonostante tutte le trasformazioni che si fanno. Si trasforma. Ma non cambia. Non aumenta ne diminuisce.
L’amore è di una certa quantità si dall’inizio. Non si crea ne si distrugge. Al massimo si scopre quando conosciamo altre persone e iniziamo a provare qualcosa. Ma nessun sentimento si distrugge. Può cambiare forma. Essere amicizia, amore erotico, amore fraterno, odio. Ma la quantità d’amore col tempo non cambia. La quantità è sempre la stessa!

(A meno che non intervenga qualcuno. Ma questo è un discorso a parte. Molto a parte. Ma qua dovrebbero entrare in moto altre fattori quali fiducia e fedeltà).

Q ed L sono uguali. Esattamente come dicevo io sul fatto di essere allo stesso livello. Di essere elevati alla stessa altezza. Di stare solo con persone che sono al tuo stesso livello. 

Tecnicamente prima del primo principio vi è un principio ancora più basilare e banale. 

Principio Zero della termodinamica:
“se un corpo A è in equilibrio termico con un corpo B, e il corpo B è a sua volta in equilibrio termico con un altro corpo C, allora A è senz’altro in equilibrio termico con il corpo C”. 

Principio alquanto ovvio. Ma nel suo ovvio ci fa capire qualcosa che per nella mi filosofia che chiamo arte d’amare è fondamentale. Essere in equilibrio con se stessi per essere in equilibrio con gl’altri. É una cosa ovvia ma spesso non ci pensiamo nemmeno. Eppure la natura funziona così!

Nella definizione ho usato il termine : Equilibrio Termico.
 La sua definizione è :“Due corpi in equilibrio termico fra loro sono alla stessa temperatura”. 
Come vedete ovunque cerchi nel mondo dell’energia trovo solo esempi che mi dicono di trovare persone che siano al mio stesso livello. Che siano allo stesso posto nel mondo. Essere alla stessa temperatura, porta all’equilibrio. 

Il 2° principio della termodinamica non ve lo enuncio perché è tecnicamente bastardo. E ci sono infatti 4 enunciazioni, che dicono in sostanza tutte la stessa cosa o quasi. Dicono che tutta l’energia non si può scambiare e che l’energia si degrada. 
Ebbene si L’ENERGIA SI DEGRADA.

Eppure noi sappiamo che l’energia di un sistema isolato (per il I Principio della Termodinamica che vi ho appena enunciato) si conserva sempre. Come abbiamo già ricordato l’energia si trasforma da una forma ad un’altra, si trasferisce da un corpo ad un altro, può essere accumulata o liberata, ma si mantiene costante. 
Quando si parla impropriamente di ‘consumo di energia’, di ‘diminuzione di energia’, in realtà si intende parlare di un altro fenomeno che accompagna tutti i fenomeni irreversibili: la ‘degradazione’ dell’energia. 
Immaginiamo ad esempio di bruciare un foglio di carta, e di raccogliere tutti i prodotti della combustione (calore, fumo, ceneri, ecc…) : in base al I Principio possiamo dire che essi contengono esattamente la stessa quantità di energia che era contenuta nel combustibile di partenza. Ma voglio vedere se avrete mai il vostro foglio di carta indietro. O esempio ancora più banale. Gettate una penna per terra. Niente la farà tornare nella vostra mano a meno che voi non la raccogliate, cioè dovrete compiere lavoro e usare altra energia.
Quindi se non c’è dubbio che la QUANTITÀ di energia è la stessa, la QUALITÀ dell’energia è cambiata. 
Quello che dicevo un paio di mesi fa è sempre vero. L’amore non cambia col tempo. La quantità è sempre la stessa. É la qualità che si modifica. 
Io non posso pensare con questo esempio a quando la mia vita si è dovuta separare da ragazze per cui provavo seriamente qualcosa. 
Ci sono state persone che ho amato. Il mio amore per loro non è cambiato nel tempo. Ho sempre provato qualcosa per loro. E credo che in fondo provi ancora qualcosa per loro. Ma la qualità dell’amore è decisamente peggiorata. 
Noemi ad esempio. Vi ho detto subito dopo che mi ha lasciato che lei mi rimarrà sempre nel cuore. Ma ovviamente ho smesso di provare qualcosa nel momento stesso in cui mi ha lasciato. Quando sono stato con lei a Catania quei pochi giorni l’amore era esattamente come quello di 6 mesi prima. La qualità era diversa. Appena sono partito la qualità è peggiorata. Per mancanze, paure, differenze su punti di vista. Quando queste sono arrivate ad un punto tale che era impossibile tornare indietro.. è finita.
L’amore non è cambiato, è cambiata la qualità. Avete bruciato la carta e non tornerete ad avere mai il foglio come prima.
Se crediate che sia un modo scientifico per dirvi non tornate dai vostri ex perché la qualità dell’energia (e dell’amore) si è degradata al punto che soffrireste e basta, si credeteci. 

Potete applicare il secondo principio della termodinamica all’amore, all’amicizia e a tutti i rapporti umani. Non sbaglierete. 
Quando dite che le persone cambiano. Quando vi deludono, vi tradiscono, fanno qualcosa che cmq non vi fa stare bene cambia semplicemente la qualità della vostra amicizia. Che va ovviamente a pregiudicare il vostro rapporto. Così come la qualità cresce quando vi sta vicino, vi aiuta. 
Quante amicizie avete “perso”?? quante persone non sentite più da tempo? O vi scoccia proprio uscire con loro perché fanno sempre la stessa vita per voi? 
Quante amicizie ci sono che durano nonostante la distanza. E quante perdete sotto gli occhi?
Sono andato recentemente a Milano. Sono stato da India e Stella che mi hanno gentilmente invitato e trattato come una persona che vedono costantemente. Eppure non le vedevo da 3 anni. Dai mondiali. E mi hanno trattato come un fratello e come un figlio.
Ci sono persone invece che ho smesso di vedere perché semplicemente la qualità del rapporto non + più come quella di prima. Non che gli voglia meno bene. Sono persone stupende. E gli voglio un bene davvero infinito. Ma non so, a volte non ho più voglia di sentirle nemmeno certe persone, certe questioni, certi pensieri. 
La quantità non cambia. E’ cambiata la qualità.

L’amore e l’energia sono simili ma non uguali. O studiare l’amore sarebbe davvero troppo semplice. Anche perché se l’amore ha un vantaggio immenso sull’energia. La sua qualità può anche aumentare col tempo. E non solo diminuire. 
Nel caso dell’energia la qualità può solo deteriorare. Nel caso dell’amore può sia deteriorare che migliorare. Come migliora? Vi ho fatto qualche esempio prima con l’amicizia accennandovi questo miglioramento. Credo che l’amore cresca con la consapevolezza delle esperienze condivise e con la genuinità. Cercare l’equilibrio fra  la spensieratezza delle prime esperienze e  la conoscenza delle eventi passati. 
 Vi dicevo nel fly part 12 che le esperienze sono solo esperienze, quello che vi porta a migliorare il vostro rapporto con voi e con gli altri è l’uso di queste esperienze. 
Io so solo che 2 anni fa il mio cuore è stato spezzato gli è stato fatto del male. Molto male. Avevo con me solo dolore e paura, ma è stato quello che ne ho fatto che mi ha portato a vivere i rapporti in modo diverso. Io mi sono sempre chiesto del perché sia finita. Non trovavo pace. Poi ho capito che fondamentalmente non io sapevo amare. Ho capito che l’amore è un’arte. Un po’ come la pittura. Tutti sappiamo disegnare, ma non tutti sappiamo dipingere.Tutti sappiamo innamorarci, provare quel sentimento forte che ci lega con un’altra persona, ma non tutti sappiamo amare. 
Io sapevo cosa era quel sentimento, ma non sapevo rappresentarlo, non sapevo come usarlo. E’ come quando compri un televisore nuovo e non hai le istruzioni. Non saprai mai usarlo subito al massimo delle sue potenzialità. 
Io non sapevo cogliere l’essenza dell’amore. Sia io che la persona che avevo a fianco probabilmente. Per questo molti rapporti finiscono. Il non saper amare degrada la qualità dei rapporti che quindi inesorabilmente ci portano a concludere certe relazioni che noi credevamo magnifiche e infinite.
Dopo quella esperienza e altre non meno segnanti posso dirvi solo che vi dovete amare, che dovete mantenere il vostro rapporto sempre sulla stessa distanza (perché come vedete l’amore ha delle leggi poco note ma ben scritte). Che le persone non si possegono, che i vostri rapporti non devono essere dati per scontati. Che l’amore è aiuto e rispetto reciproco. L’amore è fiducia. Camminare a fianco paralleli, senza che l’altro vada più lentamente o più velocemente di te. 
Credo che se arrivasse ora la persona giusta sarei pronto per riceverla. Prima se fosse passata l’avrei sicuramente persa. 
Come leggevo su facebook: eravamo le persone giuste al posto giusto, ma nel tempo sbagliato. 
É proprio vero. Per essere nel tempo giusto ci vuole consapevolezza di cosa sia l’amore, di come possa scemare, di come possa aumentare. Per essere nel tempo giusto bisogna essere pronti!

L’arte di amare è l’unica cosa che conosco al momento capace non solo di non fare degradare l’amore come l’energia, ma l’unica cosa che ne migliori la qualità. 

Come vedete l’energia e l’amore sono parecchio simili. Hanno le loro differenze. Ma credo che questa illuminazione sia davvero fondamentale. Questo connubio di amore ed energia mi garba parecchio devo dire. Fatemi sapere se piace pure a voi. So di essere stato tecnico, vago e saccente cosa che nel blog non faccio mai. Però una volta su 16 ci può pure stare no?:D
anche perchè dovrei esporre la teoria del caos applicata alle relazioni e dirvi qualche altra cosetta sulla 2° legge della termodinamica..XD si su questo argomento mi ci sto flashando parecchio con questa storia dell’università..:P
Fatemi sapere dove si può migliore..anche io posso (e devo) migliorare la QUALITÀ della mia scrittura.   

sabato 10 ottobre 2009

15 - Amore e Fisica



“Vi ricordate di quando eravate piccoli e credevate alle favole? Quali erano i sogni fantastici della vostra vita? L’abito bianco, il principe azzurro che vi portava in un castello sulla collina. Eravate a letto la notte, chiudevate gli occhi nutrivate una cieca e assoluta fiducia.Babbo Natale, il topolino del dente, il principe azzurro erano così reali che potevi toccarli, ma col tempo si cresce, un bel giorno apri gli occhi e la favola svanisce.Chi ha inventato la frase “vissero per sempre felici e contenti “meriterebbe di essere preso a calci in culo, violentemente. ”
(Meredith)


“L’idea che l’amore conduca alla felicità è un’invenzione moderna, risalente alla fine del diciassettesimo secolo. Da allora, la gente crede che l’amore debba durare in eterno, e che il matrimonio sia l’ambito migliore per esercitarlo. In passato non c’era tanto ottimismo riguardo alla longevità della passione. Quella di Romeo e Giulietta non è una storia felice, è una tragedia ! Negli ultimi decenni, il numero di coloro che considerano il proprio matrimonio come la strada per la realizzazione personale è aumentato considerevolmente. E, insieme, sono cresciute la delusione el’insoddisfazione.”
(Paulo Coelho)



Non so se mi sono fottuto il cervello o cosa, ma inizio ad avere una visione diversa dell’amore.
Io sono cresciuto nella generazione degli anni ’90, quella generazione  che vedeva i film la domenica pomeriggio in quei canali dove non c’erano ne partite, ne gare, ne programmi sulla domenica.
Quei film per ragazzi dove il protagonista è il carino sfigatello di turno che riesce a salvare il mondo grazie al suo dono, o alla sua semplicità, alla sua caparbietà e alla sua ambizione. Alla fine ovviamente non solo riesce a salvare il suo mondo ma riesce anche a farsi la vicina di casa che è sempre perfetta, bona e segretamente innamorata di lui. La struttura del film è banale, il nostro eroe finisce nei guai, accetta una sfida impossibile, viene chiamato per qualcosa di particolare; grazie all’incredibile (?) forza di volontà, intelligenza, furbizia e bravura riesce non solo a risolvere la situazione ma a migliorare la situazione finale, baciando la bonazza sopracitata.
Morale della favola? I cattivi perdono, i buoni vincono e l’amore domina!



Io mi sono sempre chiesto se in questi film da Mulino Bianco non gli succeda poi qualcosa in futuro. Non avete mai immaginato i “20 anni dopo”? Che so a lei potrebbe venire un tumore, potrebbe morire partorendo, un incidente stradale. Lui magari non troverà lavoro,
diventerà un alcolista e se picchierà la moglie?

Io sarò un infelice cronico ma sono sempre quello che  crede che comunque la coperta sia sempre troppo corta. Se tiri da un lato scropi l’altro.



Sono stanco di vedere sfigatelli farsi le ragazze perfette nei film.
Sono stanco di vedere che tutti trovano l’amore della loro vita con tanta facilità. Le cose sono 2: o i film sbagliano e ci hanno dato un’idea dell’amore sbagliata, o la mia arte di amare va a farsi fottere, e me la devoprendere solo con la fortuna.

Tutti che dicono: 
“vedrai che quella giusta arriverà. Vedrai”.
Sono stanco di sentirmelo dire. Su una cosa sono certo. Non merito di essere single, o di avere relazioni che debbano finire così malamente.
L’altra sera mi sono chiesto se la mia anima gemella non fosse già passata.
Se quella giusta non me la sia già fatta scappare una volta per la mia incapacità di amare (derivante da paure , paranoie, inesperienza o semplice bastardaggine).

Ripenso al passato.
Per paura ho perso Silvia, Enza, Chiara. Ho avuto paura di iniziare qualcosa con loro. E i risultati si sono visti. Silvia ed io non ci parliamo da 1 anno. Enza non tornerebbe con me nemmeno a pagamento. Chiara mi ha beccato nel periodo peggiore della mia vita, ma ora sono contento che sia felice.
Per inesperienza Guenda, Martina, Titti, sa avessi saputo gestire meglio la situazione sentimentale con loro sarebbe andata decisamente meglio.
Non voglio dire quante ne ho perso per bastardaggine. Per 2 anni abbondanti ho fatto lo stronzo con le ragazze. Mi è servito. Ma vedendo le conseguenze non credo che mi comporterò ancora così.
E se fosse stata una di loro?
Una persona che è passata anche per pochi secondi nella mia vita?
Se avessi perso la donna giusta per me?


Nello scrivere e nel cancellare queste poche righe, ho trovato una soluzione.
Ho ripensato alla storia della mela di Platone.



“Platone: il simposio di Platone, il mito delle metà! lo conoscete?[...]Allora, secondo Platone l’uomo una volta era così, come questa mela, perfetto, bastava a se stesso ed era felice. Non c’erano distinzioni fra uomini e donne, c’erano soltanto questi individui perfetti, e felici. Solo che un giorno, Zeus, che era geloso della loro perfezione, spezzò la mela e da quel giorno l’uomo ha cominciato a cercare disperatamente la sua metà perché senza di lei si sentiva incompleto, infelice. Solo che per quanti tentativi facesse non riusciva mai a trovare la sua metà esatta e non ce la fa tuttora. Perché praticamente è impossibile trovare la propria metà e riconoscerla.. Ci vorrebbe un miracolo…”



Ok è presa da Tre Uomini e una gamba. Ma il concetto è quello che mi serve.


Devo dire prima di tutto che sono sia d’accordo che in disaccordo col filosofo greco.
E’ vero per diventare completi abbiamo bisogno della nostra anima gemella. Ma secondo me non è necessario che lei si unisca a noi. L’anima gemella è quella che permette di ritrovare l’altra metà di noi stessi.
Difficilmente credo che l’anima gemella sia quella con cui tu passi tutta la tua vita. Ho sempre quella sensazione per cui la coperta sia sempre troppo corta. E se qualcosa va bene nella tua vita, qualcos’altro andrà male. Questa è una delle poche volte in cui spero vivamente di sbagliarmi.
Potrebbe passare anche pochi secondi e farti capire cosa mancava alla tua vita.
Potrebbe stare con te per dei mesi, degl’anni e darti le basi per capire l’amore in futuro.
L’anima gemella, intesa come l’altra metà della mela, credo che sia quella che ci spinge a cambiare per ritrovare da soli la nostra parte mancante. È un po’ come una spinta. Io non sarei qua a scrivervi certe cose se 2 anni fa qualcuno non mi avesse spinto a crescere.
L’anima gemella è quella per cui vale la pena lottare per cambiare.
L’anima gemella intesa come persona con cui stare il resto della tua vita è un concetto maggiormente più astratto per me. E nelle mie discussioni in chat su questo discorso ho usato spesso similitudini con la fisica e con la geometria descrittiva. Quindi se vi impressionate nel leggere queste parole, senza capirne nulla, prendendomi per pazzo. E’ normale.
Scrivendo da mesi su questo blog ho capito che la ragazza che cerco sia una ragazza di cui io possa fidarmi, con cui stare senza voler alleviare nessuna solitudine, ne la mia, ne la sua. Una ragazza con cui essere legato pur essendo libero.
Nel “Lo Zahir” di Coelho il protagonista parla della distanza fra i binari. 
(per chi volesse leggerlo http://eps-universe.blogspot.com/2008/02/distanza-fra-i-binari.html)
Era una cosa che quando lessi il libro la prima volta non capii. Perché dovrebbero stare lontane se due persone si amano? Poi ho capito. E’ fondamentale che una persona sappia stare da sola. Che abbia una propria vita distaccata dal partner per far si che la coppia possa sopravvivere.
E allora capisci che la vita di coppia, e in generale la tua vita, è esattamente come i binari che
diceva Coelho. Bisogna camminare paralleli.

Alle superiori ci hanno insegnato che due rette parallele non si incontrano mai.
All’ università mi hanno detto che due rette parallele invece si incontrano all’infinito.

Facendo una similitudine allora l’amore è  quindi incontrarsi all’infinito. Camminare nella stessa direzione, nello stesso verso, alla stessa velocità, evitare gli ostacoli insieme, ma lasciando comunque spazio.



L’amore è spazio.



Capisci che la tua vita è un vettore. Possiede modulo, direzione e verso.
Modulo: l’intensità con cui vivi la vita. Quanto velocemente punti all’infinito.
Direzione: Nello spazio ci sono infinite modi di muoversi. Noi ne scegliamo uno.
Verso: modi percorrenza ce ne sono 2. Basta scegliere se guardare a destra o a sinistra. Se avanti o indietro.
Nella nostra vita possiamo incontrare altri vettori. Che vanno in versi opposti al nostro, o viaggiano vicino a noi per parte della nostra vita. Possiamo essere vicini per anni incontrarci per un momento e poi allontarci a distanze maggiori. O ci lasciamo perché nonostante camminiamo paralleli decidiamo di affrontare un problema in modo differente rispetto all’altro. Possibilmente li perderemo, o perché andiamo troppo veloci, o troppo piano rispetto
all’altro. E allora le nostre strade si dividono.
Dipende tutto dalla nostra capacità di amare, di condividere, di saper vivere in due.

L’anima gemella è quella che cammina parallela a noi. Potrebbe essere tanto distante dalla nostra vita da non incontrarla mai. O incontrarla per poco e per sbaglio. Potrebbe essere quella per sempre a nostro fianco.

Dobbiamo solo ricordarci di condividere le nostre vite. Di affrontare le problematiche insieme, ma di mantenere comunque una certa distanza.

Questa similitudine mi porta ad affrontare un altro concetto. Il Sesso.
Ricordatevi che il sesso e l’amore sono due cose totalmente slegate fra loro.
Se l’amore è spazio. Allora ricordatevi che nel sesso è tutta una questionedi Forze.
Se si sommano 2 forze opposte quella che ha maggiore intesità la spunta sull’altra.
Se si sommano 2 forze invece perfettamente orientate fra lorol’intensità aumenta.



Da questo si possono ricavare 2 cose. I deboli sono quelli che cedono per primi. Quelli che hanno minore intensità, animo. E quando parlo di questo parlo alle ragazzine che si fanno abbindolare, dandola al ragazzo che gli piace nella speranza che si innamori. Povere illuse.
Certo che poi così per loro il sesso fa schifo.
L’amore è una condivisione. Ci sono state occasioni nella mia vita dove con la persona che avevo accanto con cui ho condiviso un semplice avvenimento, non ho detto una parola, eppure credo che quelle siano state le migliori conversazioni della mia vita.
Quando entrambi sanno che entrambi stanno per fare sesso. La direzione è la medesima. E allora il sesso diventa fantastico. Quindi per fare andare le cose al meglio dovete avere la stessa concezione dell’avvenivemento. Nel sesso bisogna lasciarsi andare più di qualunque altra cosa. O sarà una cosa fatta a metà. E le cose a metà fanno schifo.
Concludo con dirvi che in natura esiste un fenomeno. Detto Risonanza. Cioè quando 2 onde apparentemente diverse fanno alla stessa frequenza.Immaginate due onde che fanno su e giù sempre con lo stesso ritmo.
Se noi facessimo la somma algebrica di 2 onde che non vanno all’un isono  non avremo mai il
massimo. Quella che da di più deve andare a sopperire la mancanza dell’altro.

Se invece queste possiedono la stessa frequenza, se entrambi dassero il massimo contemporaneamente, la loro somma sarà sempre massima.
Immaginate che Amore e sesso si uniscano. Se questi sono in risonanza capirete bene che tutto sarà magnifico.
Quando Amore e sesso si uniscono, e vanno in Risonanza avrete avuto anche voi il vostro squarcio di infinito.
Quando saprete amare e quando saprete lasciarvi andare vi sentirete invincibili. Io no so se ho raggiunto il massimo, ma quello che ho avuto mi è bastato per dirvi quanto sia immenso unire 2 cose apparentemente diverse.



Un altro modo per dirvi con parole più poetiche questo concetto è : “La redenzione dell’amore è possibile solo attraverso l’abbandono totale”.

Ho detto che l’amore è spazio e il sesso è forza. In fisica si da il nome di Lavoro al prodotto della forza per uno spazio. Questo nel caso dei vettori si moltiplica per il coseno dell’angolo di sfasamento. Non vi faccio la lezione. E’ solo per dirvi che se in una coppia sia ha la stessa direzione l’angolo è 0, e il lavoro è il massimo.
E’ incredibile come stranamente l’unità di misura del lavoro sia l‘energia

sabato 5 settembre 2009

Amore Erotico


Amore erotico. L’amore fraterno è tra simili; l’amore materno è amore per l’essere indifeso. Così diverse tra loro, queste forme d’amore sono, per loro stessa natura, non limitate a una persona. Se io amo mio fratello, amo tutti i miei fratelli; se amo mio figlio, amo tutti i miei figli; e oltre a ciò, amo tutti i bambini che hanno bisogno del mio aiuto. In contrasto con entrambe queste forme, è l’amore erotico; questo è il desiderio della fusione completa, dell’unione con un’altra persona. È per sua stessa natura esclusivo e non universale; è forse la più ingannevole forma d’amore che esista.
Prima di tutto, è spesso confuso con l’esperienza di "innamorarsi", l’imprevista caduta delle barriere che esistevano fino a quel momento fra due estranei. Ma, come ho accennato prima, questa esperienza d’improvvisa intimità è per sua stessa natura di breve durata. Dopo che lo sconosciuto è diventato intimo, non ci sono più barriere da superare, né segreti da penetrare. La persona "amata" ci è nota come noi stessi. O, forse, farei meglio a dire altrettanto sconosciuta. Se si potessero sondare le profondità dell’altra persona, se si riuscisse a penetrare interamente la sua personalità, essa non diventerebbe mai così familiare, e il miracolo di superare le barriere potrebbe rinnovarsi ogni giorno. Ma per la maggior parte della gente, la propria personalità, e quella degli altri, è presto esplorata ed esaurita. Per loro l’intimità è stabilita principalmente col contatto sessuale. Poiché sentono la separazione dall’altra persona principalmente come separazione fisica, l’unione fisica significa superare la separazione.
Oltre a ciò, ci sono altri fattori che per molta gente significano il superamento della separazione. Parlare della propria vita personale, delle proprie speranze e delle proprie ansie, mostrarsi sotto aspetti infantili, stabilire un interesse comune di fronte al mondo, tutto ciò è inteso come un superamento della solitudine. Perfino dimostrare la propria rabbia, il proprio odio, la propria completa mancanza di inibizioni, è scambiato per intimità, e ciò può spiegare l’attrazione perversa che spesso lega una coppia, che è unita solo a letto o quando dà libero sfogo al rancore e all’odio. Ma tutte queste forme di intimità tendono a ridursi man mano che il tempo passa. La conseguenza è che si cerca l’amore con un’altra persona, una persona nuova. Ancora una volta l’estraneo viene trasformato in "intimo", di nuovo l’esperienza di innamorarsi è intensa, e termina col desiderio di una nuova conquista, un nuovo amore – sempre con l’illusione che il nuovo amore sarà diverso dal precedente. Il carattere ingannevole del desiderio sessuale ha un peso notevole in queste illusioni.
Nell’amore erotico c’è un’esclusività che manca nell’amore fraterno e materno. Il carattere esclusivo dell’amore erotico richiede ulteriori chiarimenti.
Spesso, l’esclusività dell’amore erotico è interpretata come attaccamento possessivo. È molto frequente trovare due persone "innamorate" tra loro che non sentono amore per nessun altro. Il loro amore è, infatti, un egotismo a due; sono due esseri che si annullano a vicenda, che risolvono il problema della separazione fondendosi tra loro. Credono così di superare la solitudine; eppure, staccandosi dal resto della specie, restano separati tra di loro e perfino da loro stessi; la loro unione è un’illusione. L’amore erotico esclude l’amore per gli altri solo nel senso di fusione erotica ma non nel senso di profondo amore fraterno.

giovedì 27 agosto 2009

Art of Love


 Il desiderio di fusione interpersonale è il più potente. È la passione più antica, è la forza che tiene unita la razza umana, la tribù, la famiglia, la società. Il mancato raggiungimento di questa unione significa follia e distruzione. Senza amore, l’umanità non sopravvivrebbe un solo giorno. Eppure, se chiamiamo "amore" la conquista dell’unione interpersonale, ci troviamo in serie difficoltà. La fusione può essere raggiunta in diversi modi, e le differenze non sono meno importanti di quanto v’è in comune tra la varie forme d’amore. Ma sono poi tutte forme d’amore? Oppure dobbiamo riservare la parola "amore" a una particolare unione, che è stata la virtù ideale di tutte le grandi religioni e dei sistemi filosofici di quattromila anni di civiltà orientale e occidentale?
Come sempre nelle difficoltà semantiche, la risposta può essere solo arbitraria. Ciò che conta è sapere a quale sorta di unione alludiamo, parlando d’amore. Ci riferiamo all’amore come alla matura soluzione del problema dell’esistenza, oppure alludiamo a quelle incomplete forme di amore che possono chiamarsi unioni simbiotiche? Nelle seguenti pagine chiamerò amore solo la prima. Inizierò la discussione sull’amore con le ultime.
Unione simbiotica ha il suo modello biologico nella relazione tra la madre e il feto. Sono due, eppure uno. Vivono insieme (simbiosi), hanno bisogno l’una dell’altro. Il feto è parte della madre, riceve tutto ciò di cui ha bisogno da lei; la madre è il suo mondo; lei lo nutre, lo protegge, ma anche la sua vita è intensificata da esso. Nell’unione simbiotica fisica, i corpi sono indipendenti, ma lo stesso genere d’unione esiste psicologicamente.
 
In contrasto con l’unione simbiotica, l’amore maturo è unione a condizione di preservare la propria integrità, la propria individualità. L’amore è un potere attivo dell’uomo; un potere che annulla le pareti che lo separano dai suoi simili, che gli fa superare il senso d’isolamento e di separazione, e tuttavia gli permette di essere se stesso e di conservare la propria integrità. Sembra un paradosso, ma nell’amore due esseri diventano uno, e tuttavia restano due.
Se diciamo che l’amore è un’attività, dobbiamo chiarire il significato della parola "attività". Per "attività", nell’uso moderno della parola, di solito s’intende un’azione che opera un cambiamento in una situazione esistente, attraverso un dispendio di energia. Un uomo è considerato attivo se fa affari, studia medicina, lavora, costruisce o pratica uno sport. Comune a tutte queste attività è il fatto che sono volte a conquistare una mèta. Ciò di cui non si tiene conto, è la causa di ogni attività. Prendete per esempio un uomo spinto verso il lavoro incessante da un senso di profonda insicurezza e solitudine; o un altro guidato dall’ambizione o dalla brama di ricchezza.
In tutti questi casi la persona è schiava di una passione, e la sua attività in realtà è una "passività", poiché è guidata: è la "vittima", e non F"attore".
L’amore è un sentimento attivo, non passivo; è una conquista, non una resa. Il suo carattere attivo può essere sintetizzato nel concetto che amore è soprattutto "dare" e non ricevere.

giovedì 6 agosto 2009

14 - I Porcospini


“Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.”

A. Schopenhauer, Parerga e Paralipomena, II, 2, cap. 30, 396
Schopenhauer con una metafora perfetta ha semplificato un pensiero che oramai mi passa nella testa da anni. Il modo di amare di molta gente è un desiderio di possedere. Sentiamo il bisogno di qualcosa che scaldi il cuore (sentiamo freddo). Di appartenere a qualcuno. Il bisogno di dividere la nostra (in)felicità con la nostra persona. Il che ci fa sentire meno soli e spaventati. O peggio se la storia va male (veniamo punti dagl’aghi) allora ci allontaniamo. In base al dolore provato e al freddo che sentiamo ci allontaniamo. Ci sono persone/porcospini che, come dice Schopenhauer, si mettono ad una distanza moderata tale da non provare ne freddo ne dolore.
Ci sono quelli che sono sottoposti ad un’anestesia continua o una solitudine perenne. La ricerca di calore porta al dolore, quindi smettono di cercare calore. Rimangono lì indifferenti al passare degli eventi, stagioni e amori, hanno smesso di sentire dolore, ma hanno smesso di riscaldarsi, e ora sono freddi, come la neve d’inverno.
Altri invece continuano in questa infinita danza. Altri lo evitano, cercando un calore che non faccia del male.
In questi giorni, ad esempio, mi sono lasciato con Noemi.. credo che abbia lasciato principalmente perché aveva paura di pungersi… non per altro… sta con un altro in tempo record. Ma non credo sia quello il motivo della nostra separazione.
Quello che mi sta portando a scrivere è il modo con cui ho preso tutta la faccenda. Cioè sarò stato male un paio di secondi. Ho avuto solo l’ultima scarica di FenilEtilAmina(¹), una di quelle che provavo mentre la baciavo. Come se il mio cuore con quella scarica le avesse detto addio.
Un paio di secondi vero. Ma non pensate che io non l’abbia amata. Ho provato un’emozione PURA per lei. Dio com’era bella a letto. Lì vestita d’amore che mi guardava, con quei suoi occhioni immensi, vogliosi, che fremeva, che desiderava ogni bacio.
L’ho amata e resterà come le altre ragazze importanti un una “stanzetta” nel mio cuore dove verrà ricordata senza dolori e rimpianti per sempre.
Sarà l’abitudine a interrompere le relazioni che in questi anni mi ha portato a non sentire più nulla all’addio. Oddio sono diventato un porcospino di quelli che smesso di sentire dolore e ora sente solo freddo?
O forse, ho trovato il mio equilibrio. Un’altra distanza che mette in equilibrio freddo e dolore.
O forse riesco a emanare calore da solo. Anzi ne produco talmente tanto che gli altri si avvicinano a me per prendere un po’ di tepore.
Io non sarò triste perché una ragazza che amo/avo mi ha lasciato.
La mia vita era ed è stupenda, con o senza di te. Oddio stupenda non è la parola corretta. Potrei stare molto meglio di come sto. Diciamo che così sto bene. Lotterò per migliorarla, ma così va bene.Io stavo bene con te così come stavo bene prima di metterci insieme.
Anzi paradossalmente è iniziata a essere meno bella da quando tu hai iniziato ad avere timore, ad ascoltare le tue paure. Quando hai smesso di amarmi con l’intensità giusta. Una persona può non accorgersi che una persona la ama. Ma quando smette di amarti la differenza si vede. E si sente.
Nonostante la botta la mia vita continua ad andare avanti. Io sto bene anche da solo. Anzi sopratutto da solo. Io mi amo, cambierei poco di me, migliorerei solo alcune cose, tutte cose che col tempo potranno essere sistemate senza problemi, basta un po’ di volontà. Passerò per uno stupido superbo spocchioso, ma non mi interessa.
Io mi amo. E in quanto mi amo emetto calore, emetto amore. Per fare un eufemismo io creo, esporto e condivido amore.
Amandomi produco amore. Chi vuole amore viene da me e io lo do e io lo condivido in maniera uguale. Uno scambio alla pari.
Se io per vivere ho bisogno di 100, produco 100. E tu mi dai 10. Io ti darò 10. Perché per vivere ho bisogno di 100.
Se ci ameremo io darò tutto me stesso, ti darò 100 se tu mi darai tutta te stessa.
Ma se tu un giorno non verrai da me. Io avrò sempre 100. Perché prima di scambiare un qualcosa devi possederla.
(chiamatela come volete, legge del “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”, o “non vendere prima la pelle dell’orso prima di averlo catturato”, o “prima si salta e poi si dice “Hop””)
Questo significa 2 cose:
  1. Io indipendentemente da te avrò in totale 100. Se tu verrai, con gioia, sincerità e affetto incondizionato, ti darò tutto me stesso. A patto che tu mi darai tutta te stessa. Perché io non dovrò sentire freddo per colpa tua, io devo stare bene indipendente da te.
  2. Stesso discorso vale per te. Tu non devi dipendere dal mio calore. Tu devi comunque produrre il necessario alla tua “sopravvivenza”. Io ti amerò solo se emani calore a sufficienza da poterti restare a relativa distanza senza farmi del male. Se ci avvicinassimo troppo sentiremmo caldo, e scapperemmo.

Dannazione arrivateci. Se una persona non si ama, come pretende di amare qualcun altro? Come pretende di essere amata?? se lei stessa non si ama?
Se due persone non si amano. Sentiranno freddo. Si stringeranno come i porcospini per riscaldarsi. Ma il calore è abbastanza solo per uno dei due. Potranno fare 2 cose. O sopportare il dolore. Gridando al mondo che il loro amore ha sconfitto il dolore.
Ma questo amore? Stare insieme solo perché l’altro è l’unica tua fonte di calore? L’unica tua fonte di felicità?
E se uno dei due scappasse sperando di portare di con se tutto il calore condiviso o perché il dolore è insostenibile???
Quante storie d’amore conoscete dove la persona amata scappa?? Quante ne ho consolate persone in questi anni in crisi dopo anni di relazioni finite per non si sa quale motivo preciso?
Se il dolore scompare il calore condiviso non si rigenera. Mancherà sempre qualche caloria per farlo stare alla temperatura ideale. Sentirà freddo. E il porcospino/umano ricomincerà tutto da capo. Troverà un altro porcospino, si avvicineranno, cercheranno di condividere il calore..e così via … Io nonostante tutto rimango una persona libera. So stare bene da solo,
come in compagnia. Se una persona è libera da cosa deve lasciarsi? Se l’Amore, l’unica cosa che lo legava, è stato sciolto? Se una  persona è legata ad un’altra è comunque libera.
(Leggetevi il precedente intervento sulla fiducia per capirlo. )
Se una persona libera viene lasciata, rimane comunque libera. Perché è sempre stato libero. Solo non ha più obblighi di fiducia da rispettare. (o quasi)
(¹)FenilEtilAmina—> feniletilamina è un ormone della classe delle anfetamine che l’organismo produce naturalmente. Quando ci innamoriamo produciamo una grande quantità di feniletilamina, dagli effetti simili a quelli provocati da certe  droghe o dagli sport estremi. La feniletilamina riduce l’appetito e rende iperattivi. Gli studi hanno dimostrato che quando due persone sono innamorate i loro livelli di feniletilamina sono identici, ecco perché si possono passare notti intere a fare l’amore e a parlare…