Mia adorata,
non sono riuscito a dormire questa notte, sai bene che le date mi affliggono. Che dirti, l'amarezza ormai è passata, perché so che quello che c'è stato fra noi è stato autentico. So che se un giorno, in qualche posto lontano nella nostra nuova vita ci rivedremo, io ti stringerò con gioia e ricorderò giorni meravigliosi trascorsi ad imparare l'uno dall'altra e a far crescere il nostro amore. Ho imparato che l’'amore più bello è quello che risveglia l'anima, quello che incendia il nostro cuore e porta la pace nella nostra mente. Questo è quello che tu mi hai dato. Ed è quello che speravo di darti per sempre. In particolare, dopo quella magica notte, quella mattina, tu dormivi ancora quando mi sono svegliato. A poco a poco uscendo dal sonno, ho sentito il tuo respiro leggero e attraverso i capelli che ti nascondevano il viso ho visto i tuoi occhi chiusi. Impossibile descrivere la commozione che saliva quella mattina. Nella penombra la pelle della tue braccia e della tua gola era viva e io la sentivo tiepida e asciutta: volevo passarvi sopra le labbra ma il pensiero di poter turbare il tuo sonno e di averti ancora sveglia fra le mia braccia mi tratteneva. Preferivo averti così come una cosa che nessuno poteva togliermi perché in quel momento ero il solo a possederla, una tua immagine, un tuo ricordo di te, nitido, per sempre. Oltre il tuo volto vedevo qualcosa di più puro, di più profondo in cui mi specchiavo: vedevo te in una dimensione nuova che comprendeva un nuovo tempo da vivere, è come se tutti gli anni futuri e passati fossero collisi, in un unico magico Big Bang.Questo era il piccolo miracolo di quel risveglio: sentire per la prima volta che mi appartenevi, nel caldo del tuo sangue, dei tuoi pensieri, della tua volontà che si confondeva la mia. Per un attimo ho capito quanto ti amassi, e quanto di meraviglioso fosse avvenuto. Pensavo che quello non sarebbe dovuto mai finire, e che forse tutta la nostra vita doveva essere come il risveglio di quella mattina: Sentirti non mia, ma addirittura parte di me.E poi ti sei svegliata e sorridendo ancora nel sonno mi hai baciato.
La felicità mi avvolse.
Sinceramente Tuo,
Manu
EPS' Universe Presents: Images & Words
sabato 12 luglio 2014
lunedì 5 maggio 2014
Tu che di luce sei fatta
tu che di luce sei fatta
e trascolori nella nebbia
che mi avvolge l’anima
in questa notte che non
vuole farsi notte: ed io
ti scrivo, scrivo al tuo
corpo che adesso
si spoglia lentamente;
vola il maglione rosa,
si solleva la gonna
di velluto a coste,
si slaccia il reggiseno
inutile sul tuo seno
durissimo; scivola
lo slip viola lungo
le cosce di alabastro,
velate da candide
autoreggenti. Ora
sei nuda; ti specchi
nei miei occhi vogliosi
e ti accarezzi il ventre
con le mie dita che
cercano miele
d’amore.
EPS
lunedì 31 marzo 2014
Aggiornamento 2.0
E' tanto che non scrivo su questo blog, dai settembre 2012.. Beh direi che le cose sono un po' cambiate in questo anno e mezzo. Dopo una bella avventura con Alessia, molto bella, ma sentivo che qualcosa mi legava a Silvana con cui ho passato altri 9 mesi, fatti di splendidi momenti a Parigi (ridendo e scherzando ci sono andato 5 volte, standoci complessivamente quasi 3 mesi, spendendo tutto quello che avevo guadagnato con la borsa di studio e lavorando a Villa) ma anche, purtroppo, di litigi.
A proposito di Villa, dopo un magnifico anno vissuto lì ho trovato casa in una frazione di Trento sulla collina, e ho una singola molto grande, senza pagare troppo di affitto e con 2 coinquilini che mi abbandonano il venerdì pomeriggio lasciandomi solo soletto per il weekend. Non male!
A Villa io e i miei compagni di avventura (Sarah e Rodolfo) che facevano con me i volontari abbiamo avuto molto da discuture con gli operatori riguardo il loro modo di far affrontare alcune tematiche ai ragazzi che avevano bisogno di aiuto. Io dopo anni di litigi a casa, madre malata e genitori separati ho affrontato la cosa e più o meno ho superato tutto. Non sono perfetto, ma sicuramente ho fatto in poche settimane passi più grandi di quelli che gli operatori fanno fare ai ragazzi che vivono a Villa.
Con Silvana è finita, stavolta sul serio. Ma per la serie "chiusa una porta si apre un portone" ho trovato una ragazza stupenda con cui stare, di una dolcezza infinita, bella da morire con cui ho un'affinità assurda. Mi piace davvero tanto. Peccato sempre che fra il mio carattere e la distanza abbiamo smesso di sentirci, è una di quelle ragazze con cui sarei andato a vivere insieme anche domattina; il tempo di cercare casa oggi pomeriggio :D.
A Villa io e i miei compagni di avventura (Sarah e Rodolfo) che facevano con me i volontari abbiamo avuto molto da discuture con gli operatori riguardo il loro modo di far affrontare alcune tematiche ai ragazzi che avevano bisogno di aiuto. Io dopo anni di litigi a casa, madre malata e genitori separati ho affrontato la cosa e più o meno ho superato tutto. Non sono perfetto, ma sicuramente ho fatto in poche settimane passi più grandi di quelli che gli operatori fanno fare ai ragazzi che vivono a Villa.
Con Silvana è finita, stavolta sul serio. Ma per la serie "chiusa una porta si apre un portone" ho trovato una ragazza stupenda con cui stare, di una dolcezza infinita, bella da morire con cui ho un'affinità assurda. Mi piace davvero tanto. Peccato sempre che fra il mio carattere e la distanza abbiamo smesso di sentirci, è una di quelle ragazze con cui sarei andato a vivere insieme anche domattina; il tempo di cercare casa oggi pomeriggio :D.
Visto che comunque ci sono rimasto abbastanza scottato dagli avvenimenti che si sono susseguiti e dal fatto che non mi capacito di determinati avvenimenti, ho deciso che riprenderò a scrivere o comunque a collegare i perché e i percome delle reazioni amorose.
Come sempre, per chi fosse nuovo, io credo che la magia dell'amore e dell'esistenza di un'entità superiore siano appunto nel fatto che qualcosa scateni queste reazioni sentimentali. Sta a me cercarle di interpretare.
Come sempre, per chi fosse nuovo, io credo che la magia dell'amore e dell'esistenza di un'entità superiore siano appunto nel fatto che qualcosa scateni queste reazioni sentimentali. Sta a me cercarle di interpretare.
Credo che Parigi e la storia con Pallina (chiamiamola così, ho deciso che a parte i nomi noti userò solo soprannomi) mi abbiano reso in qualche modo più romantico e con voglia di vivere insieme a qualcuno. E' come se fossi tornato indietro di anni: sono tornato ad appassionarmi di poesia, ho raccolto tutte le poesie che ho letto e sentito, e inizio, a 25 anni, di voler condividere la mia vita con una persona. Ho voglia di buttarmi, tanto ormai non ho più paura di stare male. Sono stato così tanto male che non ho più problemi a pensare al dolore che mi potrebbe procupare. Sono più invogliato dalla bellezza dell'amore, che dal suo dolore.
Ah all'università va più o meno tutto bene, problematiche con l'inglese a parte, tutto procede. Ho iniziato a lavorare al laboratorio di Ceramurgia come collaboratore part time. Sono messo che faccio provini e li testo :D figata!
Per ora è tutto. Inizierò a riscrivere le fasi dell'amore e i collegamenti con la fisica/chimica o altre belle cose che ho imparato in questi 18 mesi studiando Materiali :D
Ah all'università va più o meno tutto bene, problematiche con l'inglese a parte, tutto procede. Ho iniziato a lavorare al laboratorio di Ceramurgia come collaboratore part time. Sono messo che faccio provini e li testo :D figata!
Per ora è tutto. Inizierò a riscrivere le fasi dell'amore e i collegamenti con la fisica/chimica o altre belle cose che ho imparato in questi 18 mesi studiando Materiali :D
giovedì 27 settembre 2012
Aggiornamenti da Trento
Sono passate due settimane dalla mia partenza da Palermo. Sono a Trento, per chi non lo sapesse. Ho deciso di passare da Ingegneria per l'Ambiente ed il Territorio a Ingegneria dei Materiali. Come mai
questa scelta? Forse avevo solo bisogno di cambiare aria.
(chi non vuole leggere le menate, salti questa parte, basterà arrivare all'altra parte in rosso)
Per quanto riguarda il corso di laurea, avevo capito a 5 materie dalla fine che non era quello il percorso che volevo fare, ho preso come relatore il professore della materia che mi è piaciuta di più e ho finito il mio percorso triennale. Ma da tempo avevo deciso di cambiare, solo che non lo volevo fare prima. Potevo già partire nel Agosto/Settembre 2010. Mio padre voleva farmi finire la laurea da qualche altra parte, ma forse il mio subconscio abbia deciso di cercare e dirgli comunque una minchiata per non farmi salire. Ero all'apice della mia "non relazione" con Egle e stavo iniziando a chattare con Silvana in America. Sembrano passati secoli. Avevo un gruppo che la settimana prima aveva vinto un premio musicale, stracciando gli altri concorrenti. Che gran bel gruppo i Parsec. Ci siamo sciolti 9 mesi dopo, fra l'inizio della mia tesi, le voglie prog di Giacomino e i problemi col batterista. Poi ai tempi non ero pronto a mollare tutto. Forse Silvana mi ha fatto un "lavaggio del cervello" positivo. Mi ha fatto capire bisogna darsi una smossa per essere qualcuno.
Credo che il destino abbia deciso che la vita debba andare a tappe predefinite di 5 anni in 5 anni. Togliendoci i primi due anni, ho sempre cambiato scuola ogni 5-6 anni. 5 anni fra asilo e 2 anni di elementari dalle suore, 6 anni per gli altri tre anni delle elementari e medie, 5 anni per le superiori, 4 anni e mezzo per la triennale, più i 6 mesi di nullafacenza. Questa sera, ho tolto il "pizzetto da battaglia" così ho chiamato quella barba che ho fatto crescere sul mento per venire qui. Stasera l'ho tolto e metto a nudo sia il mento, sia i pensieri che girano intorno alla mia anima. In particolar modo vedo tutto da un punto di vista fisso, mentre vedo il resto del mondo che gira sulla terna solidale al mondo in cui potevo essere.
In questo momento il vecchio gruppo di amici dell'UDU Palermo, con cui ho avuto 3 anni e più di vittorie, risate, feste è in viaggio verso la manifestazione di Roma, dove ho deciso di non andare, (non mi andava, fine); la mia ex è a Parigi, lontana da me e in qualche modo da ogni pensiero; gli amici di sempre sono tutti in posti lontani, Elena è in Erasmus a Valenciennes, Paride è Parigi anche lui, Ignazio si dovrebbe laureare a Novembre e andrà a Torino, insieme a Fede che ha già trovato casa e inizierà le lezioni lunedì, Dario è a Valencia, tutti gli altri amici di sempre sono rimasti a palermo, Luana, Ilaria, Roberto, Roberta, Daniele, per non parlare del gruppo di Pietro, Marianna, Ciro, Valeria e tutti gli altri che mi mancano veramente tanto. Potevo rimanere lì. Tutto pronto, tutto fatto.
Credo che la morte di mio nonno, sia stata un inizio a tutto. La scintilla che ha fatto partire la miccia verso un tritolo caricato da mesi, forse anni. La malattia di mia madre, i litigi con mia nonna, la fine della relazione con Silvana, il mio essere nervoso per tutto. Problemi che si sono incredibilmente placati, con la mia partenza qui.
(fine delle menate)
Dove abito? Nel frattempo che cercavo casa a Trento, sono stato in una cooperativa sociale, Villa Sant'Ignazio, su una collina ad est della città. Una villa immensa, gestita da associazioni che si occupano del sociale e dai gesuiti. Devo ammettervi che la cosa mi preoccupava molto, pensavo fosse un convento, pieno di suore e preti. Invece è una villa immersa nel verde. Veramente un bel posto. Il palazzo è diviso in due, una parte è un vero e proprio albergo, non un cinque stelle, ma un
dignitossimo posto dove stare per 30 euro a notte, con colazione, pranzo e cena pagat; l'altra parte è l'accoglienza, dove due educatori "gestiscono" persone "bisognose" mandate dai servizi sociali. I primi tempi pensavo di stare lì molto come base per cercare casa. Poi ho visto che alla fine è a 10 minuti a piedi da ingegneria, che non devo dire le preghiere prima dei pasti, che non devo andare per forza a messa e che la cucina non era affatto male, non è quella palermitana, ma non è male. Mi hanno parlato che si poteva entrare nel lato accoglienza, facendo il volontario e dando una mano agli educatori e pagando un centinaio di euro al mese per le spese fra cibo, riscaldamento e acqua. Non male, considerato che per una doppia qui chiedono anche 300 euro.
Per uscire la sera basta chiedere le chiavi, visto che poi chiudono tutto alle 23, ma avendole è possibile raggiungere quelle poche persone che conosco di Trento. Che fra l'altro ho conosciuto al campeggio dell'UDU, anzi un ringraziamento a Greta e Lorenzo che mi hanno accolto da vero compagno. Certo a Trento c'è un movida paragonabile a quella di una martedì sera di pioggia d'inverno verso le 9 quando ci sono le partite della champions in chiaro, ma alla fine poco importa. Dalla Villa alla stazione ci sono 15 minuti a piedi, cronometrati. Di cui un paio in una superdiscesa lungo la via della saluga, via con una pendenza del 20% a occhio. Il problema non è scenderla ma risalirla. A scendere sono 15 minuti, è a salire che sono 25. Però almeno mi rimetto in forma. Qua si cammina un sacco.
Per quanto riguarda la vita qui, ho una singola, il bagno è fuori in comune con gli altri ragazzi dell'accoglienza, ma comunque vivibile.
Starò sicuramente qui fino al 24 ottobre, quando il mio periodo di prova come volontario sarà finito. Spero mi prendano per tutto l'anno fino a Giugno sinceramente. Faccio risparmiare i miei, non devo cucinare e devo fare i piatti due sere a settimana. Devo dire che mi va quasi di culo. I colleghi sono simpatici, non ho ancora confidenza, ma non sono malaccio. Anzi molto disponibili.
Ah sì. Per entrare devo dare 3 Crediti di Meccanica Razionale, un'integrazione, un po' inutile visto che la prima settimana di lezioni non ho capito una parola di metallurgia, visto che partono pensando che io sappia cosa che non ho mai studiato, ma questo è quello che devo dare e quindi a questo mi atterrò.
Le lezioni sono più interessanti di quanto potessi pensare. Il mondo dei materiali è immenso. Per ora sto seguendo le lezioni di Materiali Metallici, Polimerici e Ceramici. Tre corsi, di cui uno in inglese.
Però inizio a scoprire un mondo fatto di "figaggini". Poco fa ho fatto la barba e ho visto la composizione della schiuma da barba, tutta roba polimerica! che figata! Per non parlare di quanta roba si fa con i materiali ceramici! La fibra ottica è un materiale ceramico!! ma chi lo sapeva!!
La vita qui non è male. Anzi. La città è veramente carina! (per chi volesse vedere qualche foto della città, della stanza e della vista: https://www.dropbox.com/sh/ml23f4diduc10s6/MnR3B5G4lV?m ).
Non sarò con le persone che amo, ma devo dire che questo non è un male. Mi sta facendo capire chi ricambia e chi no. Chi mi è vicino anche se distante. Sì forse era più comodo rimanere a Palermo. Tutto fatto, eppure mettersi in gioco non si sta rivelando male. Devo fare tutto io, se sbaglio è colpa mia. E devo dire che non mi dispiace affatto.
Mi dispiace solo non avere le persone amate qui accanto a me. Ma niente può essere come si vuole.
Un saluto a tutti,
Manu
lunedì 27 agosto 2012
Anche se so..
Anche se so di aver perduto per sempre la donna che amo,devo sforzarmi di vivere tutte le grazie che Dio mi ha concesso oggi. Le grazie non possono essere risparmiate. Non esiste una banca dove io posso depositarle, per utilizzarle quando sarò di nuovo in pace con me stesso. Se non userò queste benedizioni, le perderò irrimediabilmente.
Dio sa che noi siamo gli artisti della vita. Un giorno, ci dà un mazzuolo per scolpire; un altro i pennelli e i colori per dipingere un quadro, oppure la carta e una penna per scrivere.
Ma non potrò mai impiegare il mazzuolo per le tele, o il pennello per le sculture. Dunque, sebbene sia difficile, devo accettare le piccole benedizioni dell’oggi, che mi sembrano maledizioni, perchè io sto soffrendo e la giornata è davvero splendida, con il sole che brilla e i bambini che cantano per la strada. Solo così riuscirò a uscire dal dolore e a ricostruire la mia vita.
Paulo Coelho
Dio sa che noi siamo gli artisti della vita. Un giorno, ci dà un mazzuolo per scolpire; un altro i pennelli e i colori per dipingere un quadro, oppure la carta e una penna per scrivere.
Ma non potrò mai impiegare il mazzuolo per le tele, o il pennello per le sculture. Dunque, sebbene sia difficile, devo accettare le piccole benedizioni dell’oggi, che mi sembrano maledizioni, perchè io sto soffrendo e la giornata è davvero splendida, con il sole che brilla e i bambini che cantano per la strada. Solo così riuscirò a uscire dal dolore e a ricostruire la mia vita.
Paulo Coelho
Lo Zahir
"L‘amore è una forza selvaggia.
Quando tentiamo di controllarlo, ci distrugge.Quando tentiamo di imprigionarlo, ci rende schiavi.
Quando tentiamo di capirlo, ci lascia smarriti e confusi."
Lo Zahir, Paulo Coelho
Che cos’è lo Zahir? Nella tradizione araba, dice Coelho, lo Zahir è un «pensiero che all’inizio ti sfiora appena e finisce per essere la sola cosa alla quale riesci a pensare». Come il suo stesso personaggio ammette: «il mio Zahir ha un nome e il suo nome è Esther». Almeno questo egli crede. Una domanda che accompagna il protagonista del romanzo, uno scrittore all’apice del successo, nel suo viaggio alla riscoperta di sé.
Per due anni, lo scrittore si affanna per ricostruirsi un’esistenza normale. Invano.Lo Zahir non gli lascia tregua. Fino a quando, l’incontro con un giovane mistico e un incidente d’auto, gli apriranno gli occhi. Non è l’amore per la moglie perduta a faro soffrire, ma solo la perdita delle certezze che lei ha portato con sé andandosene. La sicurezza di essere compreso, di essere protetto, la garanzia di non dover affrontare il mondo da solo. Esther aveva smesso di essere una donna per divenire un antidoto contro le difficoltà della vita. Solo dopo essersi liberato della dipendenza può partire alla ricerca di Esther, per riconquistare il suo amore.Quell’amore che non imprigiona le persone in una gabbia dorata, che non ha paura di correre dei rischi, di accettare nuove sfide. Il solo amore che può vincere lo Zahir. Poiché lo Zahir non è una donna, un amore, un pensiero ma «la fissazione su ciò che era stato trasmesso di generazione in generazione, che non lasciava nessuna domanda senza risposta, occupava tutto il nostro spazio, non ci permetteva mai di prendere in considerazione l’ipotesi che le cose cambiassero».
Silenzio e Lacrime
Quando noi ci lasciammo
In silenzio e in lacrime,
Spezzato a mezzo il cuore
Nel doverci dividere per anni,
La tua guancia divenne fredda e pallida
E più freddo il tuo bacio;
Quell’ora veramente fu presagio
Del dolore di questa.
La rugiada dell’alba
Scese gelida sopra la mia fronte:
Io sentii come il monito
Di ciò che sento ora.
Son spezzati i tuoi voti,
Hai fama di volubile:
Sento dire il tuo nome
E ne divido l’onta.
Chi innanzi a me ti nomina
Suona a morto al mio orecchio;
Un brivido mi scuote:
Perché eri tanto cara?
Essi non sanno che ti ho conosciuta,
Che ti ho conosciuta troppo bene:
A lungo a lungo avrò di te un rimpianto
Troppo profondo a dirsi.
C’incontrammo in segreto: in silenzio
Mi dolgo che il tuo cuore
Possa avermi scordato,
Tradito la tua anima.
Se dovessi incontrarti
Dopo lunghi anni,
Come salutarti?
Con silenzio e lacrime"
Lord Byron
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