tu che di luce sei fatta
e trascolori nella nebbia
che mi avvolge l’anima
in questa notte che non
vuole farsi notte: ed io
ti scrivo, scrivo al tuo
corpo che adesso
si spoglia lentamente;
vola il maglione rosa,
si solleva la gonna
di velluto a coste,
si slaccia il reggiseno
inutile sul tuo seno
durissimo; scivola
lo slip viola lungo
le cosce di alabastro,
velate da candide
autoreggenti. Ora
sei nuda; ti specchi
nei miei occhi vogliosi
e ti accarezzi il ventre
con le mie dita che
cercano miele
d’amore.
EPS